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Visto il dominio mostrato durante la stagione da Max Verstappen, non si capisce che senso abbia avere tante gare in calendario per ribadire quello che ormai da tempo è noto. Contro la sua Red Bull e contro Max non c’è molto da fare. Quindi dopo qualifiche, gare adesso pure nella sprint, l’ultima della stagione (per fortuna) il dominio è stato totale. La differenza è che stavolta alle spalle dell’olandese volante c’è Lando Norris che nella qualifica sprint del sabato mattina, aveva ottenuto la pole position, ma alla prima curva ha dovuto farsi da parte perché Verstappen lo ha bruciato all’interno della Esse do Senna. Terzo posto per Perez, che da quinto in griglia, almeno un paio di sorpassi li ha fatti, uno ai danni della Ferrari di Leclerc che non è andato oltre il quinto posto mentre Sainz ha concluso ottavo. Una gara che è vissuta più che altro sui duelli delle retrovie, con un trenino in cui Ricciardo, Piastri, Alonso, Gasly e Stroll se le sono suonate di santa ragione, ma poi alla fine non è cambiato molto.
“Non mi piace il formato di queste gare sprint – aveva detto Verstappen – perché toglie gusto alla gara della domenica, fa già capire cosa succederà e fatte così sono inutili”. Sul fatto che a qualcuno piacciano e ad altri no, inutile discuterne. Di sicuro se ne parla e per il prossimo anno si cercheranno degli aggiustamenti per salvare questo format che lascia perplessi alcuni ed entusiasma altri. Di sicuro è una formula effimera, perché l’autore della pole del mattino, può vantare i titoli sul web per tre ore circa, poi si passa alla gara successiva e alla domenica a quella dopo. Un mordi e fuggi che unito alle 23 gare in calendario più le sprint, di fatto vede i piloti impegnati in corsa sempre alla ricerca di una prestazione, di un risultato qualsiasi. Solo un’ora di prove libere al venerdì con le qualifiche della domenica svolte nel pomeriggio di due giorni prima. Poi il sabato, fine a se stesso con la magra consolazione dei punti assegnati ai primi 8.
C’è molto da rivedere, ma questa ricerca spasmodica di qualcosa di nuovo, di diverso, di esaltante, fa capire che la categoria al di là dei numeri e delle presenze in tribuna, non è ancora arrivata a destinazione. E’ in pratica una F.1 in cerca d’autore, dove uno, nessuno o centomila, pretendono di avere una loro parte attiva. Quindi, a questo punto, non ci resta che aspettare la gara di domenica, con Verstappen in pole position davanti a Leclerc e le due Aston Martin di Stroll e Alonso che precedono Hamilton visto che Russell è stato penalizzato di due posizioni perché uscendo dai box ha rallentato un pilota che seguiva. Di questo passo e con le regole che si contraddicono fra di loro, al pilota verrà consegnata una carta da bollo per gli ineluttabili reclami post gara, post prove, post tutto…