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Barcellona 2016 come Monza 2008 o Montecarlo 1984, gare scolpite nella storia perché hanno battezzato campioni che poi avrebbero definito un'epoca. Certo, sono state tutti gran premi atipici, con i protagonisti annunciati per qualche motivo assenti o in difficoltà, ma i campioni si vedono anche dalla capacità di cogliere la prima opportunità che si presenta, non disgiunta da un pizzico di fortuna. Ora non sappiamo se Verstappen sarà il nuovo Vettel, ma non si può liquidare con le circostanze a suo favore l'impresa del diciottenne olandese: in 2a fila al sabato con una monoposto mai vista, in gara ha prima resistito con mestiere all'attacco di Vettel subito dopo il via e quindi ha seguito Ricciardo come un'ombra. E quando si è trovato in testa lanciato verso la vittoria, perché è diventato evidente che la strategia migliore era la sua, ha resistito alla pressione di Raikkonen senza mai offrirgli una vera opportunità di sorpasso. Anche in questo, certo favorito dalla conformazione di Barcellona, però... però la sua gara, come la sua carriera fino ad ora, è stata immensa. E allora 10 e lode perché le chiacchiere stanno a zero.
E sempre perché le chiacchiere stanno a zero, voto 0 ad Hamilton perché è vero che Rosberg l'ha chiuso e ha avuto solo una frazione di secondo per decidere, ma è anche vero che se fai il pilota, anzi il campione di F1 è il tuo lavoro decidere in pochi attimi. Non a caso Lauda ha "battezzato" subito quanto accaduto, mentre Toto Wolf giustamente nel suo ruolo si è preoccupato di non inasprire una situazione che già non deve essere stata facile da gestire, rifiutandosi di incolpare l'inglese davanti alle tv di tutto il mondo. Quanto ai commissari, avendo visto penalizzazioni per situazioni molto più dubbie abbiamo qualche dubbio sul fatto che non avrebbero preso provvedimenti se si fosse trattato di altri due piloti (in fondo penalizzare Hamilton avrebbe voluto dire penalizzare doppiamente il team Mercedes), tanto più alla vigilia di Montecarlo e con il pilota inglese già ammonito e a rischio di penalizzazione di 10 posti in griglia di partenza in caso di un'altra reprimenda, con il rischio - in caso di penalizzazione - di chiudere di fatto il Mondiale a maggio.... Siccome però noi non facciamo i team manager Mercedes, non abbiamo di queste remore e allora lo ribadiamo: voto 0 a Hamilton per aver distrutto la sua gara e quella di Rosberg nello spazio di 500 metri. Smarrito.
Voto 10 invece a Rosberg, perché paradossalmente a Barcellona più che nelle gare precedenti da lui dominate ha dimostrato di poter davvero vincere questo mondiale, ribattendo colpo su colpo a Hamilton con una cattiveria agonistica che non gli avevamo mai visto: basta vedere lo splendido sorpasso dopo il via e anche il modo in cui ha chiuso l'inglese prima dell'incidente. Hamilton negli ultimi due anni ha costruito il suo predominio sul tedesco anche con manovre così, evidentemente Nico ha finalmente imparato e ora anche l'inglese lo sa. Grintosissimo.
Un altro grintoso fin dal primo metro è stato Ricciardo, splendido dominatore della gara finché non è apparso evidente che la sua strategia non era quella buona per vincere. Certo, il suo tentativo su Vettel nel finale rischiava di finire in una constatazione poco amichevole, ma l'australiano ci prova sempre e a noi piace anche per questo. La foratura gli impedisce di riprovarci negli ultimi giri e così chiude 4°, ma per noi è ancora una volta da voto 10, anche se oggi tutti parlano del suo compagno di squadra. E a questo, temiamo per lui, dovrà abituarsi. Generoso.
Un altro che ha fatto un garone, ma per colpa di "quello là" non se lo è filato nessuno è Sainz, che ormai a questa situazione ci ha fatto il callo, ma non per questo pesta di meno sul gas, anzi: convincente in qualifica, ottimo in gara dove inizialmente occupa perfino la terza posizione, di più con una Toro Rosso non si poteva proprio fare. Voto 9, (quasi) fenomeno.
Si è visto poco, ma un po' per disgrazie altrui un po' per meriti propri Bottas porta a casa un 5° posto che è più di quanto la Williams valeva a Barcellona. E allora voto 7,5, concreto. E voto 7 di consolazione a Massa, la cui gara viene rovinata dal box Williams già al sabato: il resto è una lunga rincorsa che lo porta fino all'8° posto, che poi è il massimo possibile considerando pista e dotazione tecnica. Recuperone!
Voto 8 a Perez, che va ancora una volta a punti e ha pure il merito di stare davanti a Hulkenberg per tutto il fine settimana, prima che il tedesco (voto 5, sottotono) abbandoni con l'auto che sembra un caminetto d'inverno.
E voto 7 a Button, che con una McLaren molto migliore dello scorso anno ma molto meno veloce di quel che dovrebbe essere chiude in zona punti, domandandosi probabilmente chi glielo ha fatto fare di chiudere così una gran bella carriera: l'inglese però guida con la solita professionalità e porta a casa tutto quel che può. Paziente.
Voto 4, però, allo staff tecnico della Ferrari, che mentre gli altri fanno progressi non riesce a portare delle evoluzioni in grado se non di chiudere il gap quanto meno di accorciarlo (e sono anni ormai che le cose vanno così)
Voto 7 di incoraggiamento a Kvyat, bastonato da Sainz al suo rientro in Toro Rosso e probabilmente zavorrato da un magone grande così, lui che fino a sabato era pur sempre stato l'unico ad andare a podio quest'anno con una lattina. Il risultato della domenica poi, con "quello là" sulla "sua" auto, non fa che ingigantire la malinconia. Da scacciare subito, pestando sul gas a più non posso. A punti, ma scaricato.
E quelle due monoposto rosse che dovevano lottare per il Mondiale fin da subito, anzi no da Barcellona, anzi no ma certamente vincere al primo problema Mercedes? A podio, ma sui gradini sbagliati, e senza un vero perché. La gara, i ferraristi, la perdono in realtà al sabato, quando girano inspiegabilmente molto più piano rispetto alle libere. Sono tornati dunque i fantasmi del passato, con una monoposto capricciosa che si rifiuta di funzionare a dovere al primo alito di vento o mezzo grado di temperatura diverso dalle condizioni ideali? Pare proprio di sì. Ma di questo i piloti non hanno colpe particolari. E allora voto 7 a Vettel, che ci prova disperatamente a prendere le Red Bull ma senza grande costrutto, e voto 7,5 a Raikkonen perché stavolta il primo dei due è pur sempre lui, e al sabato non è questione di strategia. Voto 4, però, allo staff tecnico della Ferrari, che mentre gli altri fanno progressi non riesce a portare delle evoluzioni in grado se non di chiudere il gap quanto meno di accorciarlo (e sono anni ormai che le cose vanno così). Voto 2, comunque, a chi fa girare voci su un Arrivabene scaricato a fine stagione, perché anche in Formula 1 ci vuol pazienza. Voto 0, soprattutto, a chi magari ci sta pensando davvero di lasciarlo a casa, perché la Formula 1 non è il calcio e speriamo che continui così, che di problemi ne ha già tanti.
E voto 0, soprattutto, all'abitudine che hanno preso tutti i big - quando qualcosa va storto in pista - di tornarsene ai box con il casco ben piantato in testa per non offrire ai tifosi uno straccio delle loro emozioni, pensieri e parole. Tutti a camminare come automi - ma a dire la verità ci ricordano più le truppe in divisa bianca e un po' sceme di Guerre Stellari - fino alla prima saracinesca. Vi diamo una notiziona: le vostre ville, barche e altre amenità sono pagate anche dalla vostra capacità di dare emozioni al pubblico, di essere campioni e personaggi espressivi e pensanti oltre che piloti. Altrimenti tanto vale guardare una gara di modellini radiocomandati, dove tra l'altro ci sono anche più sorpassi.
I voti:
Max Verstappen - 10 lode
Nico Rosberg - 10
Lewis Hamilton - 0
Daniel Ricciardo - 10
Carlos Sainz - 9
Valtteri Bottas - 7,5
Felipe Massa - 7
Nico Hulkenberg - 5
Sergio Perez - 8
Jenson Button - 7
Daniil Kvyat - 7
Sebastian Vettel - 7
Kimi Raikkonen - 7,5
Staff Ferrari - 4