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Se non sapessimo che oggi è il 27 luglio, a Spa potremmo tranquillamente pensare di essere ad ottobre inoltrato. Le Ardenne oggi hanno accolto gli addetti ai lavori della Formula 1 con una giornata autunnale, in cui la pioggia è stata grande protagonista. E alla vigilia dell’inizio del weekend di gara del Gran Premio del Belgio 2023, la sicurezza è stata il tema principale degli incontri della stampa con i piloti. Non poteva che essere così, a poche settimane dall’incidente costato la vita a Dilano van’t Hoff e con il ricordo di Anthoine Hubert ben presente nella mente di chi c’era.
Il primo quesito che viene in mente è inevitabilmente legato alla pista stessa. Alla luce dei due incidenti mortali occorsi negli ultimi quattro anni, va modificato qualcosa nel layout? “Credo che alcuni cambiamenti potrebbero fare la differenza – ha osservato Charles Leclerc -. Prima di tutto, le barriere nel rettilineo dopo l’Eau Rouge dovrebbero essere spostate per lasciare più spazio sia a destra che a sinistra. Se si perde il controllo della macchina, per come sono concepite oggi le protezioni si finisce per rimbalzare in pista, e si rischia di ritrovarsi in traiettoria”.
Il campione del mondo in carica, Max Verstappen, la pensa diversamente. “Non credo che sia un problema specifico della pista. Certo, ci sono alcune curve pericolose e ci sarà pioggia, ma credo che chi prende le decisioni sia abbastanza competente per farlo. Ci sono tante cose che potremmo migliorare, ma corriamo anche a Monaco, una pista che credo sia molto più pericolosa rispetto a questa. Purtroppo, gli incidenti succedono, e quello che è accaduto è stata una circostanza decisamente sfortunata”.
Al netto di eventuali cambiamenti al tracciato, resta un altro problema di non poco conto, viste le previsioni meteo per i prossimi giorni: la visibilità sostanzialmente pari a zero in caso di pioggia. “La verità è che non si vede nulla – ha spiegato Leclerc -. È un grande problema sia per la F1 che per il motorsport in generale. Qualsiasi tipo di monoposto oggi ha parecchia deportanza, viene alzata molta acqua e si rischiano incidenti, visto che non possiamo reagire a quello che succede davanti a noi”.
La visibilità, peraltro, non è un problema che riguarda solo la pista di Spa, come ha puntualizzato Fernando Alonso. “Anche in Ungheria, quando ha piovuto nelle FP1, la visibilità era limite. Se questo accade anche su una pista che non si percorre ad alta velocità, vuol dire che non si tratta di un problema che è specifico di questo tracciato, bensì delle monoposto ad effetto suolo. Contribuiscono anche le gomme, che sono più grandi e alzano più acqua”. E, come ha giustamente osservato Verstappen, “c’è una differenza sostanziale tra chi si trova in prima o seconda posizione e chi invece è quindicesimo”.
Ma cosa rende queste vetture difficili da guidare sul bagnato? “Dipende soprattutto dal fatto che non è semplice portare le gomme in temperatura – ha spiegato Daniel Ricciardo -. Per come la penso io, sta tutto nel comportamento delle gomme. Un momento hai grip, in quello dopo no. È molto difficile controllare la macchina quando scivola sul bagnato. Con macchine in grado di generare tanta deportanza, la mancanza di grip si fa sentire molto”.
Con due qualifiche e due gare da disputare nel corso del frenetico weekend di Spa, si rischia inevitabilmente di dover rinunciare a qualcosa, nel caso in cui la pista non fosse praticabile. E se da un lato secondo Leclerc “è impossibile non sentire la pressione dovuta al fatto di dover correre per forza perché non c’è stata attività in pista”, non bisogna perdere di vista la vera priorità. “La sicurezza viene prima di tutto”, ricorda il monegasco della Ferrari.
La sicurezza avrà anche tenuto banco a motori spenti, ma una volta messo il casco le priorità diventano giocoforza altre. “Noi piloti siamo consapevoli dei rischi di questo sport sin da quando siamo molto giovani – ha riflettuto Ricciardo -. Ma abbiamo imparato a convivere con questa realtà. Certi incidenti ce lo ricordano. Non è che ce ne dimentichiamo, ma questi sentimenti si fanno meno insistenti quando non succedono schianti del genere per un po’ di tempo. La verità è che i piloti non possono pensarci più di tanto. Non puoi stare con un piede in questo sport e l’altro fuori”. E da domani, meteo permettendo, si comincerà a fare sul serio.