Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il Gp di Singapore è il Gran Premio per eccellenza in notturna ed è la gara tra le più caratteristiche e nuove del panorama mondiale. Viviamo per una settimana tra notte e giorno a temperature tropicali cercando di mantenere gli orari fisiologici del vecchio continente, pazzesco alzarsi tardi, lavorare la notte fonda e pensare come se si fosse in Italia anche se fuori è tutto buio...
Da un capo del mondo all'altro
Partiti da Milano via per Dubai, cercando anche di far quadrare i conti con le agenzie di viaggio, abbiamo spezzato quello che avrebbe potuto essere un volo diretto con destinazione Singapore. La situazione si è presentata subito calda al nostro arrivo in aeroporto. Il calore e l‘umidità locale rendono le giornate particolarmente difficili, sembra di stare in una sauna o in un bagno turco all’aperto e in effetti i lavori del lunedì in circuito procedono a rilento visto il clima particolarmente caldo, anche se ancora sopportabile.
A Singapore si trova oramai tutto, sia come approvvigionamenti che come infrastrutture alberghiere e ristoranti. La città ha avuto un'evoluzione pazzesca in questi anni e sembra che la stessa cresca ogni anno sempre più velocemente rispetto al passato. Non vi sono paragoni in questo senso con il nostro paese, tutti lavorano ma la vita risulta certamente molto cara. La tecnologia rende questo posto affascinante per gli acquisti di macchine fotografiche e quant‘altro la scienza di oggi rende commerciabile. Riparano e ringiovaniscono computer, Iphone, Mac e Samsung, sembra il paese dei balocchi per chi può fare l’affare ormai difficile alle nostre latitudini.
Una città dalle molteplici sfaccettature
Ristoranti di ogni genere si trovano ormai ovunque, spalmati per la città e zone limitrofe. Vi sono palazzi particolarissimi e futuristici, tipo quello che ha uno scafo di una barca come tetto e contenente un bar terrazza per scrutare la città illuminata a giorno per la F1. E’ un hotel a quattro stelle, neanche tanto caro nei giorni lontani dal GP (meno di 120 euro a notte, contro i 700 richiesti nei giorni di gara). Centri commerciali che spuntano come funghi e l’elettronica la fa veramente da padrona qui.
Di fronte al circuito troviamo un supermercato (Giant) dove la cordialità e la disponibilità sono al ordine del giorno, bravi e gentili, specie con noi che arriviamo dall’Italia. Fa piacere - anche se navigati nel fare le spese e nella conoscenza dei prodotti - avere una "lanterna" al supermercato. Per reperire il mancante, i fornitori si affacciano al circuito completando il set up dei prodotti per la cucina e la sala.
“Ristoranti di ogni genere si trovano ormai ovunque, spalmati per la città e zone limitrofe. Vi sono palazzi particolarissimi e futuristici, tipo quello che ha uno scafo di una barca come tetto e contenente un bar terrazza per scrutare la città illuminata a giorno per la F1”
Alcuni prodotti vengono fedelmente dall’Italia come l’acqua Tavina, compagna di viaggio delle nostre hospitality, il pomodoro Mutti, la pasta Cocco, farina Mulino Grassi, il caffè Nespresso e i piccoli ingredienti di cucina fondamentali per le nostre preparazioni e che tengono alto il livello del catering.
La comodità di andare in circuito a piedi
Il nostro albergo, il Park Royal in Beach road, ci permette di raggiungere il circuito a piedi e la maggior parte degli addetti ai lavori ha optato per questa soluzione, essendo il circuito cittadino e non fornito del solito F1 car park accanto al paddock di F1. Qui si fa tutto a piedi ed entrare nel paddock è un problema visto che da un lato costeggia con la foce del fiume e dall’altro è chiuso per il circuito e quindi si può entrare in pista solo in certi orari e non sono proprio il massimo della comodità…
La settimana si distingue per le due sessioni di orari. Dal lunedì al mercoledì: partenza alle 8 e rientro per le 18, quindi orari di Singapore con giornate scandite dal sole, mentre dal giovedì alla domenica dalle 15.00 alle 4 del mattino per permettere di seguire il nostro fuso orario. Imprevisti del lavoro che ti fanno agire come in catalessi, senza capire bene dove sei e che ora è. Unica certezza è che domenica notte si sgombera tutto fino alle luci dell’alba perché poi si riparte di colpo! E se si pensa che i piloti fanno vita notturna, stando alzati a giocare a carte o ad allenarsi pur di tirare tardi, si può dire che questa gara sia davvero strana e particolare, una di quelle che va vissuta almeno una volta nella vita sia come turista che come addetto ai lavori!
Christian Staurenghi, Responsabile Motor Home Hospitality per Pirelli F1, GP2 e GP3, a quota 301 GP di F1