Formula 1 Silverstone 2014: Alonso Vs Vettel. Che duello!

Formula 1 Silverstone 2014: Alonso Vs Vettel. Che duello!
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Se per il podio il GP di F1 di Silverstone è stato un po' piatto per la quinta posizione ci sono state botte da orbi come non si vedevano da un pezzo tra Alonso e Vettel. Questo lo spettacolo che ci vuole| <i>P. Ciccarone, Silverstone</i>
6 luglio 2014

Quattro anni di delusioni e di mondiali persi a vantaggio di “quello lì” il tedesco Vettel. Poi, per caso, ti ritrovi in gara ad averlo a portata di mano e a quel punto metti da parte la classifica, la macchina e tiri fuori tutto quello che puoi per stargli davanti. Metti il cuore sull’alettone anteriore, stacchi il cervello il tanto che basta e ci dai dentro.

Una questione di cuore

Quattro anni a vincere e a sentirsi sminuire da “quello lì” che con la macchina rossa ha sempre perso e le ha sempre prese. Poi te lo ritrovi a portata di mano e a quel punto metti da parte la classifica, la macchina e tiri fuori tutto quello che puoi per stargli davanti. Metti il cuore sull’alettone anteriore, stacchi il cervello il tanto che basta e ci dai dentro.

Punti di vista fra Alonso e Vettel che stranamente hanno coinciso in una parte. Quella relativa allo stare davanti per dimostrare chi è meglio. Dieci, undici giri da manuale, staccate al limite, sorpassi dove di solito non si passa, linee bianche superate dove era vietato e bandiere di preavviso. Lamentele ai box via radio, da parte di uno e dell’altro, in uno strano duello a distanza dove la tattica, la politica e i box erano spettatori impotenti.

“Ditegli che c’è la riga bianca da non superare” urla Vettel. “Quello supera la linea bianca, non si può” urla Fernando. E dal suo box, con calma flemma britannica, l’ingegner Stella che ricorda “tranquillo Nando, la linea bianca non si può superare, vale anche per i piloti dietro di te” e visto che c’era solo Vettel, facile intuire.

Un attacco studiato e calcolato

Alla fine, dopo un tentativo durato un km e mezzo, con le macchine affiancate, ruota contro ruota, Sebastian è riuscito a superare Alonso, applausi, gente in piedi. Non è stato un duello alla Villeneuve Arnoux, ma ci siamo andati vicini ricordando Senna e Mansell a Barcellona con una staccata da paura in fondo al dritto.

Alla fine, dopo un tentativo durato un km e mezzo, con le macchine affiancate, ruota contro ruota, Sebastian è riuscito a superare Alonso, applausi, gente in piedi. Non è stato un duello alla Villeneuve Arnoux, ma ci siamo andati vicini


Sono da applaudire in piedi perché non si lottava per la vittoria, non si lottava per un podio ma solo per il gusto di stare davanti all’altro, correre per correre, come non si vedeva da tempo. E’ questa la F.1 che vogliono i tifosi, con le polemiche, le spinte e le proteste. E c’è da dire che Alonso è stato pure sfortunato, se vogliamo, per il clamoroso errore al via sulla griglia: ha sbagliato a posizionarsi ed è stato penalizzato con uno stop and go che gli ha fatto perdere il vantaggio su Vettel.

“Avevo problemi all’alettone posteriore – dice lo spagnolo – ballava e volevo ritirarmi, poi si è rotta una batteria, perdevo potenza, dovevo salvare la benzina, insomma era la tempesta perfetta ed ero un frutto maturo pronto per essere colto da Vettel, ma ha faticato un po’…”.

A trionfare è stato lo spettacolo

Grande duello, grandi piloti. Alla fine entrambi contenti per come è andata. Uno sa di avercela fatta alla grande con una manovra che lo rende degno campione del mondo. L’altro sa che col mezzo inferiore ha resistito fino a quattro giri dalla fine…

 

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