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In conferenza stampa, dopo la sua vittoria nel GP di Montecarlo, aveva abbozzato una scusa poco credibile per giustificare quel "ho firmato troppo presto" scappatogli all'indirizzo del suo boss, Chris Horner. Ma la verità è che il dado era già tratto, per il rinnovo del contratto tra Sergio Perez e la Red Bull fino al termine della stagione 2024. Sarebbe stato difficile per il messicano immaginarsi che la sua permanenza in F1 fosse destinata a durare così a lungo quando, sul volgere del termine del campionato 2020, aveva un piede fuori dalla F1. Tre successi in F1 e diversi podi più tardi, Perez si è dimostrato una risorsa assai preziosa per il team di Milton Keynes. Tanto da strappare altri due anni di accordo.
"Ho vissuto una settimana incredibile.- racconta Perez -. Vincere il GP di Monaco è un sogno per ogni pilota, e poter far seguire il rinnovo del mio contratto con il team fino al 2024 mi rende estremamente felice. Sono fiero di essere un membro di questa scuderia, e mi sento completamente a casa in questo momento. Stiamo lavorando molto bene insieme, e il mio rapporto con Max, dentro e fuori la pista, ci sta aiutando a crescere ulteriormente. Abbiamo uno slancio incredibile come team, e questa stagione lo sta dimostrando. Sono entusiasta di vedere dove potremo arrivare in futuro".
"Da quando è entrato a far parte della Red Bull, Checo sta svolgendo un ottimo lavoro - sottolinea Chris Horner -. Ha ripetutamente dimostrato non solo di essere uno straordinario uomo squadra, ma, una volta acclimatatosi, è diventato una vera forza della natura al top dello schieramento. Quest'anno è cresciuto ulteriormente, riducendo significativamente il distacco dal campione del mondo Max. Lo dimostrano la sua fantastica pole position a Jeddah e la vittoria di Monaco lo scorso weekend. Poter fare affidamento sul suo ritmo, la sua gestione di gara e la sua esperienza è stata una decisione naturale, e siamo felici che Checo continuerà a correre con il team fino al 2024. Insieme a Max, siamo convinti che Checo formi una coppia di piloti capace di portarci a cogliere i migliori risultati in F1".
Le parole di Horner illustrano alla perfezione i motivi per cui Perez è l'uomo perfetto per la Red Bull. Con una monoposto meno difficile da interpretare rispetto alla RB16B, Perez ha compiuto un notevole salto di qualità, aggiungendo alla sua impeccabile gestione delle gomme in gara un ritmo convincente sul giro secco. La forbice prestazionale nei confronti di Verstappen si è ridotta, ma Perez non si dimentica del suo ruolo da gregario nel meccanismo della Red Bull, incentrato sull'ingranaggio dorato che risponde al nome di Max. Perez, ormai sul finire della propria carriera, ha trovato terreno fertile per assaggiare il sapore della vittoria, forte di una consapevolezza nelle sue capacità che non viene minata dal confronto con Verstappen. E la Red Bull ha smesso - almeno per ora - di tormentare i giovani del proprio vivaio, costretti a un paragone impari con un pilota dal talento straordinario. Ora è chiaro perché Perez e Verstappen ridevano sotto i baffi in conferenza per la giustificazione di Checo. Sapevano già quello che oggi è noto anche a noi.