Formula 1: senza Günther Steiner, Gene Haas non può più nascondersi

Formula 1: senza Günther Steiner, Gene Haas non può più nascondersi
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Dopo la separazione tra Günther Steiner e la Haas, il proprietario della scuderia di Formula 1, Gene Haas, dovrà per forza di cose metterci la faccia. E la sua ricetta per risollevare le sorti del team potrebbe non bastare
11 gennaio 2024

Nel comunicato con cui la Haas ha annunciato la separazione dal team principal Günther Steiner, sostituito da Ayao Komatsu per la stagione 2024 di Formula 1, c’è tutto quello che serve per capire la visione delle cose del proprietario della scuderia di Kannapolis, Gene Haas. L’obiettivo chiaramente esplicitato del nuovo numero uno della scuderia è "massimizzare il potenziale del team attraverso l'empowerment dei dipendenti e l'efficienza strutturale". Il che, in soldoni, vuol dire che Komatsu dovrà arrangiarsi con i mezzi a disposizione.

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La Haas, pur essendosi avvicinata al tetto del budget cap rispetto al passato, non lo raggiunge con il tesoretto che viene dalle sponsorizzazioni, dai proventi dovuti al posizionamento nella classifica costruttori e, non ultimo, dalle finanze dello stesso Gene Haas. Secondo quanto ha dichiarato lo stesso Haas in un’intervista concessa al sito ufficiale della Formula 1, la sua scuderia è arrivata a operare a circa 10 milioni di dollari dal tetto degli esborsi. Ma questo non è bastato per fare la differenza.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata indubbiamente l’ultimo posto nel mondiale Costruttori colto la scorsa stagione. Rispetto al 2022, stagione conclusa in ottava posizione, la Haas dovrebbe aver perso circa una ventina di milioni di dollari, conti approssimativi alla mano. Si tratta di un danno non da poco, e alla fine ne ha pagato le conseguenze il personaggio più visibile del team, Steiner. Un uomo legato a doppio filo alla Haas sin dall’inizio del percorso della scuderia in F1.

Si può dire che l’approdo di Haas in F1 – e anche la permanenza a medio termine della scuderia nel Circus – si devono proprio a Steiner. Fu lui a ideare la partnership peculiarissima con Ferrari che ancora oggi è parte integrante del modello di business del team. Ma i tempi cambiano, e quello che la Haas riuscì a fare nei primi anni della sua esperienza in F1 oggi è non è più replicabile. Viene da pensare, peraltro, che a dispetto di quello che sostiene Haas, migliorare le operazioni non basti per poter fare davvero la differenza.

La ricetta di Haas prevede lo scorporamento delle responsabilità di Steiner su due figure. Komatsu, che a differenza di Steiner lavorerà da Banbury e non dagli Stati Uniti, si occuperà di tutto ciò che concerne la pista. Al nuovo COO, la cui identità non è ancora stata rivelata, saranno demandati tutti gli aspetti extra-corse. Di Komatsu Haas sottolinea le capacità analitiche e ingegneristiche, che a suo dire dovrebbero aiutare il team a rientrare nei ranghi. Una cosa è certa: senza Steiner a fare da parafulmine, Haas non può più nascondersi.

Se il cambiamento al vertice non dovesse produrre gli effetti sperati, ad Haas non resterebbero che due opzioni. La prima è aprire il portafoglio. Soluzione che non sarà incline a scegliere, visto che lo scorso anno ha sborsato 8 milioni per l’aggiornamento apportato ad Austin, con scarsi risultati. La seconda, decisamente più drastica, è vendere la scuderia. Haas nell’intervista al sito della F1 ha ammesso di aver rifiutato offerte per l’acquisto di una quota del team, per via dell’eccessiva ingerenza negli affari della scuderia che avrebbe comportato una decisione del genere. Forbes ha calcolato il valore attuale della Haas in 780 milioni di dollari.

Il valore dei team di Formula 1 è schizzato in alto negli ultimi anni. La riprova di questo assunto è arrivata nel giugno dello scorso anno, con la cessione del 24% del team Alpine a una cordata di investitori che comprendeva anche l’attore Ryan Reynolds. La quotazione della scuderia era stata fissata a 900 milioni di euro. La Haas è uno dei pochi team che potrebbe essere messo in vendita nei prossimi tempi, e non dubitiamo che qualcuno possa essere interessato ad acquistarlo. Un pensierino potrebbe anche farlo Andretti, tanto per fare un nome di un certo peso. Una cosa è certa: senza Steiner, Gene Haas dovrà metterci la faccia, molto più di quanto non abbia fatto finora.

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