Formula 1 segreta. Nicola Coscione, professione: risolvo problemi col sorriso

Pubblicità
Paolo Ciccarone racconta gli uomini del dietro le quinte della Formula 1. Oggi tocca a Nicola Coscione, braccio destro di Jean Todt
2 dicembre 2021

Gli inglesi hanno un termine ben preciso: problem solving, ovvero uno che risolve problemi. E in F.1 uno che di problemi ne risolve a piè sospinto è Nicola Coscione. Lo si vede nel paddock al fianco di Jean Todt, il presidente della FIA, e al servizio del numero uno federale, Nicola in questi anni di problemi ne ha risolti parecchi. Uomo di fiducia di Todt ha saputo imporsi per la simpatia e cortesia nei confronti del resto del paddock, restando però sempre legato alla sua terra. Originario di Aversa, dove è nato 41 anni fa, Nicola ha lasciato la sua terra natia destinazione Maranello nei primi anni 2000. Tanto lavoro, passione e voglia di fare conquistarono Jean Todt che lo volle al suo fianco anche dopo che aveva lasciato Maranello e ha preso la presidenza della FIA.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Adesso il mandato di Todt è in scadenza, ma Nicola è tranquillo: "Ho maturato esperienze internazionali, ho conosciuto tutti i personaggi più famosi di questo mondo oltre che tanti altri. Spero che questa esperienza non venga sprecata in futuro". Un futuro che potrebbe essere legato ancora al mondo della F.1, ma uno come l'esperienza di Nicola difficilmente resta senza lavoro, perché sapersi muovere, nel circus, è impresa difficile. Andare d'accordo con tutti ancora di più e lui di sicuro ha saputo farlo nel corso degli anni, restando sempre disponibile, alla mano e pronto a farsi in quattro con gli amici e a trovare sempre una soluzione. Problem solving, insomma. La scelta di lasciare l'Italia, però, è stata sofferta, Nicola ha famiglia ma il lavoro è di altissimo livello "E' una vita in viaggio - dice Nicola - oggi Parigi, poi Ginevra, Londra, poi Roma non c'è mai un attimo di sosta. Una vita che ti insegna molto ma che ti mette a dura prova".

E poi la F1, per cui nutre una passione enorme. "La F.1 mi ha insegnato che non è tanto il luogo dove si corre quanto il tempo che serve per tornare a casa. Da lì la decisione di prendere casa a Napoli e nei week end tornare in Italia. D'altronde, se viaggio spesso per lavoro, non sto mai due giorni nello stesso posto, perché non viaggiare per tornare a casa?". Detto fatto ed ecco che il venerdì sera aereo per Napoli, poi lunedì aereo per Parigi o dove c'è un incontro o una riunione importante. La sua la storia di un ragazzo italiano, con una enorme esperienza alle spalle: "Ero arrivato alla Ferrari a 24 anni, ho lasciato la casa e la famiglia per inseguire un sogno col cavallino rampante". E oggi invece è l'assistente dell'uomo più potente della federazione mondiale dell'automobile. E viste le capacità, il dopo Todt è ancora tutto da scrivere. Ecco un esempio di storie segrete che la F.1 nasconde e che pochi conoscono.

Pubblicità