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Scende in campo e le ha tutte contro, ma non è una vettura di produzione di serie. Stiamo parlando della Red Bull RB20, la monoposto con cui Max Verstappen e Sergio Perez affronteranno la stagione 2024 di Formula 1. Non ne abbiamo ancora visto tutti i dettagli, visto che nella presentazione sono state volutamente celate alcune angolazioni. Ma da alcuni dettagli si capisce come Adrian Newey non abbia avuto paura di osare. I tecnici della scuderia di Milton Keynes hanno avuto il privilegio di poter partire da una base solida come la RB19, vettura che aveva un'efficienza aerodinamica spaventosa.
Ma anziché muoversi in un territorio esplorato, continuando sulla strada che anche le altre scuderie hanno copiato, in Red Bull hanno deciso di essere audaci, puntando su soluzioni viste - con scarso sucesso - sulla concorrenza. Parliamo delle feritoie verticali che sembrano sostituire la bocca dei radiatori col labbro proteso, e dei bazooka nella zona del cofano motore. Indizi, questi, di come sotto il suo vestito la RB20 nasconda masse radianti molto diverse dal passato. Ma ci sono pure novità sul fronte delle sospensioni, ottimizzate per renderle meno sensibili a cordoli e asperità del terreno. Era uno dei pochi difetti della RB19. Ma in Red Bull non vogliono avere alcun punto debole. Che abbiano osato troppo, però? Lo sapremo solo in Bahrain.
La più attesa dai fan italiani della Formula 1, la Ferrari SF-24 è stata concepita per avere una finestra di utilizzo molto più ampia della capricciosa SF-23, il cui comportamento era ottimale solamente sul giro secco. Al netto dei problemi nella gestione delle gomme, la SF-23 aveva anche un'eccessiva sensibilità al vento e ad altri fattori esterni, che la facevano imbizzarrire. Per la sua erede, i tecnici del Cavallino rampante hanno lavorato per migliorare la prevedibilità della sua vettura. Stando ai riscontri dei piloti - al simulatore, ovviamente - sembra che la guidabilità sia migliorata. È un aspetto molto importante affinchè il pilota abbia fiducia nella sua monoposto, ma non è una garanzia di competitività.
A destare qualche dubbio è la scelta dello schema sospensivo al posteriore. Anziché optare per il push-rod, come hanno fatto la maggior parte delle scuderie che non lo avevano lo scorso anno, la Ferrari è rimasta fedele al pull-rod. Una decisione in controtendenza rispetto agli altri, la cui validità andrà verificata all'atto pratico. Solo allora si potrà capire se il pull-rod contribuisse all'inefficacia aerodinamica del posteriore della SF-23 dello scorso anno. Charles Leclerc e Fred Vasseur hanno parlato di una direzione chiara intrapresa dopo il sacrificio delle libere a Zandvoort. Ma solo il tempo ci dirà se è qulla giusta.
Finalmente in casa Mercedes hanno cambiato direzione. Dopo aver insisito troppo a lungo sulla filosofia delle pance extra-small caldeggiata dall'allora direttore Mike Elliott, con il supporto di larga parte dei tecnici, a Brackley hanno deciso di ascoltare Lewis Hamilton, che li pregava da tempo di voltare pagina. Il risultato, la Mercedes W15, è una vettura che si inserisce nel solco tracciato dalla Red Bull negli scorsi anni, con un progetto che mostra un certo livello di sofisticazione, a cominciare da quell'ala anteriore i cui flap stanno già facendo discutere, ancora prima che inizino i test pre-stagionali in Bahrain, al via la prossima settimana.
La Mercedes sembra aver lavorato anche sulla posizione dell'abitacolo, di cui lo scorso anno Hamilton si era lamentato parecchio. I piloti "sentono" la vettura con il proprio corpo, e una seduta sbilanciata può contribuire a una certa mancanza di fiducia. Essere intervenuti in questo senso è un buon segnale. L'apporto di Hamilton nello sviluppo della monoposto nel corso del 2024, però, si scontrerà con la realtà del suo addio a fine anno per spostarsi a Maranello. La condivisione di informazioni andrà scemando, in vista della separazione dopo un decennio insieme. Non sarà semplice gestirlo, contando che già lo scorso anno qualche leggerezza nelle operazioni in pista si era già notata.
C'è un motivo se la McLaren MCL38 è parecchio simile alla MCL60 di fine anno. La scuderia di Woking lo scorso anno è stata protagonista di una crescita incredibile, passando dalle retrovie al ruolo di seconda forza del mondiale alle spalle della Red Bull. Era naturale, dunque, che la McLaren per il 2024 continuasse nella direzione intrapresa durante la scorsa stagione. La sua buona efficienza aerodinamica, soprattutto ad alte velocità, ha fatto sì che non si notino grandi scombussolamenti per il 2024. Ma c'è un approfondimento, un'evoluzione dei concetti adottati in precedenza che dimostra uno studio ulteriore rispetto a quanto effettuato in precedenza.
La progressione della McLaren nel 2023 dimostra che a Woking, sotto la supervisione attenta di Andrea Stella, si riescono a produrre aggiornamenti in grado di fare la differenza. D'altro canto, non è detto che la McLaren possa continuare la sua crescita con il ritmo imposto durante lo scorso anno. Anche perché, dopotutto, era dovuto a un errore di partenza. Con la MCL60 si è dovuto lavorare sodo perché i target di efficienza aerodinamica prefissati durante l'inverno non erano stati raggiunti. La McLaren potrà puntare alla vittoria di un GP nel 2024 o verrà ridimensionata? Anche questo lo scopriremo solo alla prova del nove, quella della pista.
Con la Aston Martin AMR24, i tecnici guidati dall'ex Red Bull Dan Fallows devono dimostrare di aver ritrovato la strada giusta dopo essersi persi nel corso del 2023 con aggiornamenti sbagliati. Nel progettare la AMR24, si è lavorato per ampliare la finestra di utilizzo della monoposto, in modo tale da poterla rendere competitiva sul maggior numero di piste possibile e aumentare di conseguenza la possibilità di cogliere punti pesanti con costanza. Con un pilota esigente ma talentuosissimo come Fernando Alonso in squadra, avere una vettura competitiva può voler dire ambire a risultati migliori di quelli colti lo scorso anno.
In Aston Martin si sono detti convinti che la Red Bull sarà battibile quest'anno. Non è chiaro se sia una dichiarazione di intenti o una constatazione, però. La scuderia di Silverstone nella stagione 2024 di Formula 1 deve dimostrare che quanto di buono visto a inizio 2023 non sia stato solo il frutto del cattivo lavoro altrui. Se l'ambizione è uscire dal centro classifica per diventare un top team, bisogna fare un salto di qualità che parte dalle nuove strutture costruite a Silverstone, ma che deve poi arrivare in pista. Anche perché c'è un'altra potenziale outsider: la Visa Cash App RB VCARB-01, la ex Toro Rosso già soprannominata da qualcuno "Red Bull 2"...