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La seconda settimana del 2025 sta ormai per volgere al termine e questo vuol dire solamente che manca sempre meno all’inizio della stagione di Formula 1 che avrà ufficialmente il via a fine febbraio con i test prestagionali in Bahrain che precedono il primo Gran Premio che si disputerà, dopo tempo, in Australia. In attesa che il semaforo si spenga, i piloti hanno deciso quali saranno i loro numeri identificativi, tra grandi ritorni a conferme; ma a cosa servono esattamente e perché vengono scelti?
Dopo una stagione di immobilità sotto il punto di vista di nuovi volti in pista, salvo qualche cambio di programma in corso d’opera come il debutto di Franco Colapinto al posto di Logan Sargeant in Williams ed Oliver Bearman in sostituzione di Carlos Sainz prima e Kevin Magnussen poi, la Formula 1 torna a popolarsi di giovani piloti. Un quarto della griglia di questo 2025 sarà, infatti, composto da rookie che hanno deciso con quali numeri identificarsi. Ma sappiamo esattamente perché i piloti hanno questi numeri su casco, monoposto e divise oltre al merchandising?
Iniziamo col dire che solamente dal 2014 c’è stato un sostanziale cambiamento della concezione di questi numeri. In precedenza, infatti, venivano assegnati ai piloti in base alla classifica di ogni squadra nel campionato precedente. Invece, con il cambiamento che ha debuttato undici anni fa, i piloti hanno potuto scegliere di proprio pugno quello che sarebbe stato il numero che li avrebbe identificati nel corso della loro carriera in Formula 1. Questa regola è stata introdotta, oltre a motivi di sicurezza dato che permette l’immediato riconoscimento da parte della FIA e tutti i commissari di gara del pilota in questione, per aumentare l’engagement dei tifosi, indipendentemente dalla squadra di appartenenza del proprio beniamino.
Emblematico potrebbe essere il caso di Lewis Hamilton che ha sempre corso con lo stesso numero dai tempi dei kart, andandosi così ad identificare con il suo #44. Tutto il suo merchandising, che adesso inizierà a colorarsi anche di rosso dato il passaggio in Ferrari, è contraddistinto dalla presenza del numero #44, diventato anche nome del suo ente di beneficenza fondato nel 2021 a sostegno di una maggiore rappresentanza, diversità ed inclusione nel motorsport, Mission 44. Come per il sette volte campione del mondo, anche altri piloti hanno avuto fortuna con l’engagment dei propri tifosi grazie alla presenza di questi numeri identificativi, come Charles Leclerc con il #16, Carlos Sainz con il #55 che ha denominato anche la tribuna dedicata ai suoi sostenitori (Grada #55) in occasione del suo GP di casa in Spagna, ed anche Lando Norris con il #4.
Ma come vengono scelti questi numeri? I piloti posso scegliere il proprio in un range che va dal 2 al 99. Il prescelto sarà il loro numero identificativo per tutto il corso della loro carriera e, nel caso di ritiro, definitivo o temporaneo che sia, avranno due stagioni in cui nessun altro pilota potrà prenderlo. Il numero #1 è destinato al vincitore del campionato piloti che può decidere se adottarlo per l’annata successiva al trionfo, come nel caso di Max Verstappen che ha messo da parte il suo #33 dal 2021 ad oggi, oppure proseguire come ha fatto Lewis Hamilton che ha sempre corso con il #44 nonostante i sette titoli vinti.
La motivazione che spinge un pilota a fare una determinata scelta può essere la più disparata. Ad esempio, Charles Leclerc avrebbe voluto correre con il 7 oppure il 10, ma entrambi appartenevano già ad altri piloti. “Alla fine, ho finito con il numero 16, perché uno più sei equivale a sette e sono nato il 16 ottobre” ha raccontato il monegasco nel corso della sua prima stagione in Formula 1. Storia molto simile anche per Carlos Sainz che avrebbe voluto il #5 ma era stato già scelto tempo prima da Sebastian Vettel. “Da piccolo usavo spesso il 5, ma ce lo avrà Vettel. Così userò il 55, che si adatta bene alle due S di Carlos e Sainz”. Lando Norris, invece, avrebbe voluto scegliere il #46 per omaggiare il suo idolo Valentino Rossi ma poi ha preferito evitare di "copiare” il dottore. “Ho pensato di correre con quel numero, ma poi ho pensato che sarei stato etichettato come un cognome e ho optato per il 4 che è perfetto per rappresentare il mio nome, #L4NDO”.
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