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GP di Russia dopo 20 anni che faccio la F1 è tempo di novità e prime volte. Arriviamo dal Giappone sfidando il tifone che si abbatte sull’ aeroporto e nelle zone limitrofe, costringendoci a rimanere fermi per più di otto 8 ore in aeroporto. Pazzesco. Ma le condizioni di sicurezza erano tali che non c’era scelta.
Finalmente a Sochi
Finalmente arriviamo a Sochi con un volo Korean air in economy class, ma è un volo diretto senza scali. E questo semplifica la vita rispetto a chi è dovuto prima passare da Mosca e poi arrivare a Sochi. Alle ore 23.30 atterriamo e ci dirigiamo in hotel al Tulip Inn, nella zona di fronte al circuito. Impressiona da subito la mole di forze dell’ ordine e militari spiegati a tutela della zona. In circuito i controlli diventano quasi fastidiosi, ma si capisce da subito che non si vuole lasciare nulla al caso per il GP. Martedì mattina, c’è una sorpresa in circuito!
La cucina è ben organizzata e la zona ristorazione ampia, spaziosa la sala e completa di tavoli e sedie, la cucina è attrezzata in stile ristorante. Non che le nostre cucine siano da meno, anzi, è che di solito siamo noi che portiamo tutta la attrezzatura per poter lavorare, e trovare tutto pronto fa il suo bell’ effetto. Bravi, prima nota positiva. Purtroppo siamo lontano dalla capitale e i supermercati si vede che soffrono in po’ l’embargo. Prodotti tipici nostri sono rari sugli scaffali, ma diciamo che girando due o tre supermercati tra qui e Sochi abbiamo trovato il necessario per sopravvivere e soddisfare il nostro team con carne pesce e verdure.
Solamente il meglio
Come al solito non ci accontentiamo di servire una portata o il buffet, ma vogliamo schierare la miglior formazione gastronomica possibile con prodotti freschi ma di qualità. Buon merito è del trio di cucina che si impegna sempre nel coccolare i membri del team con ricette succulente, a volte semplici ma intrise di amore, un ingrediente fondamentale per la realizzazione di qualsiasi piatto.
Le ragazze completano il servizio con disponibilità e sorrisi anche se l’ambiente è ancora turbato dall'incidente del Giappone che ha coinvolto un caro amico come Jules Bianchi, a cui mandiamo un affettuoso incoraggiamento “ti siamo tutti vicini“.
“Come al solito non ci accontentiamo di servire una portata o il buffet, ma vogliamo schierare la miglior formazione gastronomica possibile con prodotti freschi ma di qualità. Buon merito è del trio di cucina che si impegna sempre nel coccolare i membri del team”
Per spostarci abbiamo una macchina con autista/interprete, ma qui non tutti parlano inglese e si fatica a farsi capire. Di sicuro al supermercato, nella zona alcolica, ci si capisce tutti con una parete dedicata alla Vodka di tutti i tipi e generi. Impressionante. Molti i ristoranti con tipologie diverse di ristorazione, nel complesso di buon livello, ma ancora non mi voglio sbilanciare nel raccomandarvi un posto piuttosto che un altro, è troppo presto per potermi sbilanciare in consigli sicuri.
Una zona comunque vocata al turismo
Di certo gli alberghi li hanno finiti, non come alle olimpiadi invernali in cui mancava anche il riscaldamento in certe strutture o erano ancora da finire. Qua pare tutto sotto controllo, nuovo e in ordine, lo scopriremo durante il week end. Di certo ho avuto la stessa sensazione che ho provato, venendo qui, che percepii andando a Budapest nel 1994, ci sono cose che ricordano l’Ungheria, anche se Sochi, affacciandosi sul mare, come zona si presta maggiormente al turismo.
La temperatura è buona durante il giorno, ma un po’ più fresca la sera e si raccomanda un maglioncino. Radio Cucina Pirelli rimane sintonizzata e vi farà avere notizie più dettagliate del week end Russo, nel frattempo un saluto a tutti e alla prossima nota di viaggio, GP USA. E pensare che una volta Russia e USA si stavano allegramente… sulle scatole mentre ora si passano il testimone della F.1.
Christian Staurenghi, Responsabile Motor Home Hospitality per Pirelli F1, GP2 e GP3, a quota 304 GP di F1