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La Formula 1 potrebbe tornare in Africa, luogo in cui manca da oltre 26 anni: a confermare l'interesse di Liberty Media a gareggiare in questo continente è il responsabile commerciale della F1, Sean Bratches. «Disputiamo gare in tutto il mondo, e l'unico continente abitabile in cui non lo facciamo è l'Africa - ha spiegato Bratches - lo riporta Reuters - nel corso di una conferenza stampa a Londra -. Abbiamo avuto delle discussioni molto produttive sulla possibilità di avere un GP in Sudafrica e in minor parte anche in Marocco».
«Abbiamo già corso in Africa, ma mi è stato detto che l'idea di gareggiare in quel continente era stata abbandonata per questioni politiche. Ci stiamo lavorando, è molto importante per noi», ha aggiunto Bratches. «Si tratta di un mercato in cui vorremmo competere: siamo uno sport globale». L'ultima gara disputata in terra africana fu il Gran Premio del Sudafrica 1993, organizzato sulla pista di Kyalami e vinto da Alain Prost su Williams. A Kyalami si corse dal 1967 al 1993, per un totale di 20 edizioni.
Tra le possibilità ventilate c'è proprio quella di tornare a correre a Kyalami. «Toby Venter, proprietario dei concessionari Porsche in Sudafrica, lo ha comprato e completamente ristrutturato - spiega Bratches -. Siamo stati poi contattati da altre città, come Marrakech. Anche lì c'è un circuito, ma non credo che sia di grado 1. C'è in ogni caso interesse».
Bratches parla del Circuit Moulay El Hassan, attualmente parte del calendario del WTCR e di quello della Formula E. Per poter ospitare una gara di F1, una pista deve ottenere il grado 1 dell'omologazione della FIA; al momento il tracciato di Marrakech ha il grado 2. Quanto alle tempistiche di un eventuale ritorno in Africa, Bratches ha spiegato: «Lavoriamo sul breve termine».