Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La stagione 2021 di Formula 1 comincia nel segno dello sfavillante arancio papaya della McLaren, la prima scuderia a mostrare la sua monoposto per il campionato che verrà, la MCL35M. Prima M come McLaren, seconda M come Mercedes e come M12, la power unit made in Brixworth che quest’anno impreziosirà il pacchetto del team. E doppia M come McLaren-Mercedes, binomio storico che dalle parti di Woking fa volare la mente agli ultimi tre titoli piloti in bacheca. Quello di Lewis Hamilton, nel 2008, ma soprattutto i due mondiali in cui Mika Hakkinen fece vedere i sorci verdi a Michael Schumacher, al tramonto del vecchio millennio.
Ma rinverdire i fasti di una partnership antica non è cosa facile. Lo sa bene la stessa McLaren, visto il fallimento totale del progetto con Honda all’inizio dell’era dell’ibrido. In questo caso, però, le circostanze sono ben diverse. La casa nipponica con McLaren di fatto pose le – scricchiolanti, almeno all’inizio – basi di quello che avrebbe raccolto con la Red Bull. Mentre Mercedes fa della potenza e dell’affidabilità dei suoi motori il fiore all’occhiello delle operazioni in Formula 1. McLaren acquista dunque la miglior power unit del lotto, una carta fondamentale nel mazzo a disposizione per cogliere successi futuri.
Questo non vuol dire che adottare un motore nuovo sia cosa semplice. I tecnici di Woking hanno dato vita a quella che, in buona sostanza, è una macchina inedita per oltre il 70%. Intervenendo, con l’approvazione della Federazione e degli altri team, sul retrotreno, compatto, ridisegnato per accomodare al meglio la power unit M12 E Performance di casa Mercedes. Questo ha implicato anche la modifica della parte posteriore del telaio e del sistema di raffreddamento. E ha reso necessario l’utilizzo, da parte della McLaren, degli ormai famigerati due gettoni a disposizione per lo sviluppo 2021.
Sapendo di dover utilizzare i token per accomodare al meglio il motore Mercedes, a Woking avevano già introdotto soluzioni in ottica 2021 lo scorso anno. È il caso del muso stretto in stile Mercedes che la McLaren aveva adottato a settembre, poco prima che la zona fosse congelata in vista della stagione successiva. Ritroviamo quindi la stessa soluzione, volta a ridurre la resistenza all’avanzamento, anche sulla MCL35M. E, sempre nell’ottica della diminuzione del drag, i tecnici della McLaren hanno lavorato sulle pance, liberate almeno in parte dall’ingombro dei radiatori, visto che il motore M12 consente l’adozione di radiatori più piccoli.
Ma c’è un altro dettaglio destinato a fare la differenza. Si tratta della modifica al fondo piatto voluta dal regolamento tecnico 2021 per ridurre la deportanza. Esteticamente impercettibile a livello televisivo, il taglio triangolare praticato davanti alle ruote posteriori, in una zona dove i top team avevano raggiunto un livello incredibile di sofisticazione, potrebbe rendere le monoposto molto più lente. E, soprattutto, potrebbe alterare il comportamento della vettura in pista, destabilizzando i piloti, che faticheranno ad avere raffronti con lo scorso anno.
«Costruire una monoposto di Formula 1 non è mai facile – riflette il responsabile tecnico della McLaren, James Key -. Sono le vetture da corsa più veloci e complesse dal punto di vista tecnico al mondo. E la pandemia di COVID-19 non ha fatto altro che complicare la sfida. Nel corso dell’ultimo anno, chi lavora in fabbrica è stato soggetto a test e procedure di lavoro rigorose, pensate per la salvaguardia dei nostri dipendenti. Sono incredibilmente orgoglioso di come il nostro incredibile gruppo di lavoro abbia affrontato al meglio questa sfida, sviluppando il miglior pacchetto possibile».
Cambia tanto, la McLaren, ma rivendica nel contempo con fierezza la sua identità, riproponendo, pur se in versione aggiornata, la livrea arancio papaya e blu che richiama le radici della scuderia e quelle monoposto di quel colore solare che a fine anni Sessanta furono portate sullo schieramento da Bruce McLaren, tragicamente scomparso di lì a poco. E l’obiettivo per il 2021 è quello di onorare il blasone della scuderia, tentando di ripetere il terzo posto dello scorso anno pur con l’agguerrita concorrenza del manipolo di centro classifica.
La McLaren cercherà di farlo grazie alla sfrontatezza e alla velocità di Lando Norris, tanto simpatico fuori dalla pista quanto determinato quando indossa il casco. E all'esperienza di Daniel Ricciardo, che a 31 anni è ancora alla ricerca della chance dorata per il titolo mondiale. A maggio dello scorso anno, quando la Ferrari gli preferì quel Carlos Sainz che sostituisce nel 2021 in McLaren, sembrava fosse uscito perdente dal valzer del mercato scatenato dal divorzio di Sebastian Vettel con la Ferrari. Col senno del poi, c’è invece da scommettere che abbia fatto la scelta giusta. Forte della sua esperienza, ma anche di quel motore Mercedes che impreziosisce un team in forte crescita sotto la guida stabile e ferma di un vero uomo di corse, Andreas Seidl.
«Abbiamo una line-up di piloti entusiasmanti quest’anno. Entrambi formidabili in pista e con grande personalità fuori. Lando è un pilota in crescita, sia molto veloce per natura che intelligente. Mentre Daniel, oltre ad aver vinto diversi GP, ha un talento eccezionale», spiega il CEO di McLaren F1, Zak Brown, che definisce la coppia della McLaren la migliore della griglia. «La decisione di Daniel di unirsi a noi – aggiunge il team principal Seidl – è una testimonianza concreta dei nostri progressi». «Insieme, Lando e Daniel formano una delle line-up più competitive della categoria. Con loro due al volante della MCL35M, avremo un team fermamente focalizzato sull’estrazione del massimo potenziale in pista nel 2021».