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AAA, occasione: vendesi team F.1 ben avviato, astenersi perditempo. Non è proprio così che compare l'annuncio, ma che Renault stia cercando un acquirente per il proprio team di F.1 rimbalza dall'Inghilterra e dalla Francia in uno scenario economico che porta a delle riflessioni, vista la crisi causata dal coronavirus. Secondo il quotidiano francese Le Figaro, che ha titolato "Avviso di tempesta", sulla Casa francese si stanno abbattendo i fortunali che portano a ripensare alla presenza in F.1. Secondo queste fonti, la Regie sta studiando un piano di tagli e risparmi di 2 miliardi di euro che comprende la chiusura di alcuni stabilimenti, fra cui quello di Dieppe, e l'abbandono di alcuni modelli come Scenic, Megane ed Espace, costosi e poco remunerativi, oltre al taglio di personale. Secondo queste fonti servirebbe una iniezione ulteriore di 5 miliardi di euro che lo stato francese, azionista al 15 per cento di Renault, non può garantire completamente.
Da qui l'ipotesi chiusura delle attività F.1, a meno che non si trovi un acquirente che rilevi la sede di Enstone e permetta di proseguire l'attività nel circus iridato. Sono tanti i dubbi e i parametri che il prossimo neo direttore Luca De Meo (entra in carica il 1 luglio) deve affrontare, non ultimo quello di giustificare, a fronte di ormai inevitabili licenziamenti, la presenza in una serie sportiva che finora è costata oltre 1 miliardo di euro senza avere grossi risultati. A complicare i bilanci c'è poi la vicenda Carlos Ghosn, che è costata a livello di immagine ed economica a Renault. A favore della permanenza nel circus, Cyril Abiteboul, responsabile del team F.1, gioca alcune carte: dal 2022 cambiano i regolamenti, per cui le prestazioni saranno livellate, i costi sono stati ridotti a 145 milioni all'anno e fra sponsor e premi, Renault potrebbe essere presente nel mondiale spendendo molto meno di quanto accaduto finora.
Non avendo altri team da fornire, dopo l'abbandono Red Bull per gli Honda e McLaren per Mercedes, resta la possibilità di fornire i propulsori alla Sauber, che al comando ha quel Fred Vasseur che con Renault ha lavorato in passato ed è uscito solo per questioni politiche. Avere un team Renault e fornire una seconda squadra, con introiti derivanti dalla cessione del motore, sono al momento l'unica soluzione sul tappeto. E in questa ottica si capisce il perché si parli tanto di un ritorno di Alonso: sarebbe la chiave di una operazione di marketing che permetterebbe al team di sopravvivere, di giustificare la propria presenza e allo spagnolo di incrementare il conto in banca sapendo che la Spagna diventerà un mercato importante per la stessa Renault e avere un ambasciatore simile potrebbe rivelarsi interessante.