Formula 1: regole 2021, la battaglia è totale

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Ecco com'è andata la riunione tra i rappresentanti dei team, Jean Todt e i top manager di Liberty Media al Paul Ricard. Sul tavolo il regolamento per il 2021
22 giugno 2019

Poco prima del via delle prove  libere del sabato mattina, sul motor home della Pirelli, sono stati riuniti tutti i team manager della F.1 con in più il presidente della FIA, Jean Todt e i due responsabili Liberty Media per conto della FOM Chase Carey e Sean Bratches oltre al rappresentante della Pirelli. La discussione è stata lunga e le posizioni, da quanto siamo riusciti a sapere, ancora distanti.

Dopo il rinvio, avvenuto in Canada due settimane fa, è stato lo stesso presidente Todt a volere guardare negli occhi tutti quanti per capire i margini di manovra. Le posizioni su molti punti sono concordi, diciamo al 70 per cento, quello che non torna sono altri aspetti commerciali, economici, divisione premi e riduzione spese coi relativi controlli. Chiaro che i team ricchi vogliano mantenere certi privilegi ed è chiaro che i piccoli vogliano più soldi e meno tecnologia da comprare da chi i motori li fa.

Il costo indicativo, imposto dalla federazione, dovrebbe essere di 15 milioni a stagione sempre con un numero massimo di 3 motori all'anno, cifra che i costruttori faticano a praticare per varie ragioni, non ultimi i costi di sviluppo durante l'inverno. Le posizioni oltre che distanti vedono su fronti diversi anche i team satelliti. Se Haas e Alfa Sauber sono sodali con Ferrari, e gli incontri con lo stesso Ad Camilleri lo hanno dimostrato, il resto va in ordine sparso, specie sotto l'egida Renault, mentre Mercedes ha saldamente in mano Williams e Sport Pesa.

Insomma, il rinvio ad ottobre è certo, quello che invece manca ancora è una decisione a maggioranza che coinvolga tutti. Nel meeting si è parlato anche di gomme, perché le accuse di Helmut Marko alla Pirelli sono sembrate eccessive e creano polemiche inutili: "Ad Abu Dhabi abbiamo portato l'anno scorso le nuove coperture. Abbiamo tratto indicazioni e poi le abbiamo fatte provare a Barcellona nei test invernali. Nelle prime gare è andato tutto bene, adesso invece Marko si lamenta e lancia ombre su una Casa che della correttezza ne ha fatto una bandiera. Il peggio sono alcuni che vanno dietro a queste cose e creano polemiche inesistenti. Abbiamo costruito le gomme come hanno voluto i team, le abbiamo fatte provare e ci hanno detto che andavano bene e ora ci accusano di favoritismi...". Analisi impeccabile e razionale. Ma vallo a spiegare a chi vede complotti dappertutto...

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