Formula 1: Red Bull, Sergio Perez ha davvero le ore contate?

Formula 1: Red Bull, Sergio Perez ha davvero le ore contate?
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La storia tra Sergio Perez e la Red Bull è davvero giunta ai titoli di coda? Per capirlo, più che ascoltare voci infondate, bisogna guardare alle dichiarazioni di Christian Horner e Helmut Marko
13 ottobre 2023

Sergio Perez sarebbe pronto ad annunciare il ritiro dalla Formula 1 nel Gran Premio del Messico, dopo essere stato informato dalla Red Bull che i suoi servigi non sono più richiesti. È questa la voce che sta facendo il giro dei social, partendo da un anonimo utente di Reddit che giura di aver saputo tutto questo da un dirigente di TelMex. Come dimostra il successo di account di gossip come Deuxmoi, si fa presto a credere a indiscrezioni succose, anche se prive di fondamento o quantomeno di una fonte affidabile.

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La lingua batte dove il dente duole, si dice. E queste voci, anche se false, dimostrano l’attenzione concentrata dal pubblico sulla carriera di Sergio Perez. Le sue prestazioni, nel corso della stagione 2023 di F1, sono andate progressivamente peggiorando. Tra errori e prestazioni sottotono in qualifica, Perez non sta certamente dando il meglio di sé. Il pilota messicano con la performante RB19 ha centrato la Q3 solo otto volte su diciassette GP, mentre il suo compagno di squadra, Max Verstappen, lo ha fatto in quindici occasioni.

È solo la punta dell’iceberg della disparità prestazionale tra i due, ma è il motivo per cui Perez si è spesso ritrovato a fare zuffa a centro classifica, con tutti i rischi del caso, con una vettura con cui dovrebbe conseguire ben altri risultati. Come vi avevamo spiegato a tempo debito, la RB19 non consente a Perez di impiegare lo stile di guida che preferisce, e il messicano reagisce andando in overdrive. L’errore è dietro l’angolo quando Sergio cerca di avvicinarsi all’approccio di Verstappen, con i risultati che abbiamo visto di recente.

Va detto che Perez nella sua carriera ha dimostrato di essere un pilota decisamente più abile di quanto si evincerebbe da ciò che si è visto dopo il GP di Baku. Ma allo stato attuale delle cose è l’anello debole di un ingranaggio che per ora funziona a dovere anche a fronte del suo scarso apporto. Per ora nessuno è in grado di dare realmente del filo da torcere alla Red Bull, ma se alcune rivali si avvicinassero allora sì che avere un secondo pilota in difficoltà potrebbe essere un problema.

Più che da indiscrezioni che lasciano il tempo che trovano, che qualcosa possa davvero bollire in pentola lo si capisce dalle dichiarazioni delle figure apicali della Red Bull. “Le auto veloci sono nervose – ha osservato a The Race Christian Horner -. Non è qualcosa che è dovuto a una precisa volontà nello sviluppo. Semplicemente si mette in pista la macchina più veloce possibile. Dobbiamo andare a fondo per capire con che cosa sta facendo davvero fatica”.

Di un tenore decisamente meno conciliante sono le dichiarazioni di Helmut Marko a OE24: “Perez sta subendo la stessa situazione di Gasly nel 2019. Il confronto con Verstappen è impietoso. Credo che Sergio avrebbe bisogno di cambiare clima e squadra”. Parole forti, che non aiuteranno certamente Perez a ritrovare la serenità necessaria per cambiare il corso di una stagione molto difficile.

Perez sulla carta ha un contratto fino al termine della stagione 2024. Ma i precedenti della Red Bull, tra retrocessioni, appiedamenti e avvicendamenti in corso d’opera, fanno capire che nessuno è sicuro se non offre prestazioni all’altezza. Dopotutto, la Red Bull ha già la soluzione in mano: promuovere Daniel Ricciardo dall’Alpha Tauri e far occupare il suo sedile da Liam Lawson, accanto a Yuki Tsunoda. In Red Bull continuano a sostenere che sia tutto nelle mani di Perez. Ma è difficile che non tremino, quando tutto sembra crollare.

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