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Non era una novità e gli elementi c'erano tutti, ma domenica c'è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Kimi Raikkonen si ritira a fine stagione e la pianta lì. Si è semplicemente rotto le scatole dell'andazzo. Di una macchina non competitiva, di un team che gli ha fatto passare la voglia e di un circus che non risponde più alle sue aspettative. Domenica voleva correre, ma le condizioni meteo erano tali da sconsigliarlo.
E lui, nel vicino box Red Bull, chissà perché, si è rintanato da asociale più social della F.1 e ha ponderato le sue decisioni. Il sabato sera alla Alfa Romeo Sauber non era stato dei più sereni: senza peli sulla lingua aveva accusato il team: "E' stato un disastro non ha funzionato niente" e così, complice anche una domenica da spettatore di lusso, ha mollato il colpo.
L'annuncio avrebbe dovuto arrivare a Monza, ma si vede che qualcosa ha accelerato i tempi per cui mercoledì pomeriggio sui profili social (gestiti dalla moglie) ha abdicato al suo ruolo di pilota di F.1. A oltre 41 anni e due figli se lo può permettere. Di sicuro l'ultimo campione del mondo della Ferrari (anno 2007) avrebbe meritato una fine carriera più dignitosa invece che barcamenarsi sul fondo dello schieramento.
E adesso in Alfa Romeo Sauber annunceranno il sostituto. Che potrebbe essere finlandese anche lui visto che la proprietà svedese del team di fronte a certi nomi non si tira indietro nel mettere mano al portafoglio. Ancora un po' di pazienza e sapremo ufficialmente cosa accadrà. Intanto grazie Kimi per questi anni in F.1 e per portare ancora quel pizzico di rosso nel tuo cuore legato a Ferrari e Alfa Romeo.