Formula 1. Ragione e non sentimento: così è arrivata la vittoria di Charles Leclerc a Monza

Formula 1. Ragione e non sentimento: così è arrivata la vittoria di Charles Leclerc a Monza
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Charles Leclerc infiamma i cuori dei tifosi della Ferrari, ma la sua vittoria nel Gran Premio d'Italia 2024 di Formula 1 è frutto della ragione e non del sentimento
1 settembre 2024

Charles Leclerc e Monza sono indissolubilmente legati da un fil rouge alimentato dal calore di un popolo che dal 2019 non aspettava altro che rivederlo sul gradino più alto del podio in un tripudio di tifo. La vittoria di Leclerc nel Gran Premio d’Italia 2024 di Formula 1, però, non è questione di sentimento, ma di ragione. Viene naturale pensare a Charles come un pilota in grado di portare il cuore oltre l’ostacolo, spingendosi oltre i limiti naturali della sua monoposto per dare vita a qualcosa di speciale. Ma oggi è emersa la forza di un talento maturo.

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Leclerc una volta faticava nella gestione degli pneumatici, mentre oggi è stato in grado di coccolarli al momento debito in modo tale da avere sul finale di gara lo slancio per potersi involare verso una vittoria che la Ferrari ha costruito con intelligenza, sfruttando una caratteristica che distingue la SF-24. Il contenuto graining sulle gomme anteriori, decisamente meno marcato rispetto a quello della McLaren MCL38, è stato il motore che ha permesso al muretto della Rossa di tentare la strategia a una sosta che ha consegnato la vittoria nelle mani di Leclerc.

Mentre Leclerc si involava verso il successo, in McLaren si facevano i conti non solo con il graining alle anteriori, ma pure con gli strascichi di una gestione dei piloti che lascia a desiderare. La scuderia di Woking con tutta probabilità non avrebbe vinto il GP anche se nelle fasi iniziali Oscar Piastri non avesse passato con aggressività un Lando Norris che ancora una volta non dimostra il giusto mordente. Ma si tratta comunque di complicazioni potenzialmente controproducenti. 

Riccardo Compierchio

La classifica piloti attuale fa di Lando Norris il candidato numero uno per poter quantomeno cercare di strappare il mondiale dalle mani di Max Verstappen. Lasciare i piloti liberi di lottare in partenza, tanto per cominciare, potrebbe portare a conseguenze pesanti in ottica costruttori. Se oggi Norris avesse chiuso la porta a Piastri, staremmo raccontando di una nuova Barcellona 2016. Stabilire delle gerarchie è necessario per la scuderia che al momento dispone della macchina più costante ed efficace.

In ogni caso, Stella ha sottolineato come la strategia a una sosta fosse possibile per Piastri, ma avrebbe comportato molti più rischi. Chi è davanti, dopotutto, ha molto più da perdere di chi si ritrova a inseguire. La McLaren lascia sì Monza con uno svantaggio ridotto sulla Red Bull – ormai sono separate da soli otto punti – ma deve abbinare le sue ambizioni mondiali a una gestione delle operazioni in pista degna di questo risultato.

Se in McLaren c’è qualcosa da affinare, in Red Bull si brancola nel buio. La gara di Monza ha esposto i limiti di un progetto che ha perso la sua strada, con problemi di bilanciamento cui è difficile mettere una pezza. La coperta è corta, e intervenire da una parte significa peggiorare i problemi dall’altra. Sono inconvenienti che la Red Bull accusa da inizio anno, ma che sono stati esacerbati dal tentativo di far progredire il pacchetto. E che la RB20 si sia scoperta debole si traduce in una evidente difficoltà nella gestione delle gomme esposta durante la gara di Monza.

La Red Bull ha tentato la carta delle hard perché non c’era nulla da perdere, ma l’azzardo non ha funzionato. Oggi la Ferrari ha fatto un favore relativo alla scuderia di Milton Keynes sottraendo la vittoria alla McLaren, ma la verità è che se la situazione complessa legata alla RB20 dovesse rimanere questa sarebbe più probabile che la Rossa rosicchi punti proprio alla Red Bull. Nel post gara Verstappen non si è trattenuto, descrivendo la RB20 come “un mostro inguidabile”, e anche se Chris Horner sostiene che Max sia tranquillo e disposto a collaborare, la Red Bull sembra una polveriera pronta ad esplodere.

A deflagrare oggi è stata invece la passione dei tifosi della Ferrari, che ha acceso una bollente Monza. Sono mossi dallo stesso sentimento bruciante che ha sempre spinto Leclerc nelle sue avventure in pista con la Rossa. Ma quello che una volta sembrava un amore matto e disperatissimo ora è diventato razionale. Leclerc oggi non è stato mosso dalla foga, ma da una lucidità che non sminuisce il suo sentimento per la Ferrari, arricchendolo anzi di un significato più profondo. Leclerc oggi ha dimostrato di avere la maturità per fare grandi cose. E questa è una vittoria nella vittoria.

Riccardo Compierchio
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