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Giugno, tempo di dichiarazione dei redditi, di tasse da pagare e crisi di pianto di fronte ai tanti soldi che lo Stato si porta via dopo un anno di lavoro. Se fosse così anche in F.1 probabilmente molti avrebbero poco da ridere perché di fronte a certe cifre la finanza non vedrebbe l’ora di saltare addosso al contribuente.
E visto che di solito su certe cose non parla nessuno, abbiamo messo insieme una tabella con gli stipendi dei piloti prendendo per buone alcune fonti, come stampa inglese, francese e qualche domandina qua e là. La tabella non sarà veritiera (ci manca solo che qualcuno venga a protestare e a dirci davvero quanto guadagna…) ma intanto ci facciamo una idea di come funziona, di chi sono i paperoni della F.1 e se fare il pilota vale ancora la pena.
La tabella degli stipendi:
Vettel 22 milioni di euro
Alonso 22 milioni di euro
Raikkonen 22 milioni di euro
Hamilton 20 milioni di euro
Button 16 milioni di euro
Rosberg 12 milioni di euro
Massa 4 milioni di euro *
Hulkenberg 4 milioni di euro*
Grosjean 3 milioni di euro
Maldonado 3 milioni di euro*
Perez 3 milioni di euro*
Sutil 2 milioni di euro*
Magnussen 1 milione di euro
Bottas 1 milione di euro
Ricciardo 750 mila euro**
Vergne 750 mila euro
Bianchi 500 mila euro
Gutierrez 400 mila euro
Kvyat 250 mila euro
Chilton 250 mila euro
Kobayashi 150 mila euro*
Ericsson 150 mila euro*
*Si tratta di cifre derivanti dalla percentuale portata dagli sponsor
** era lo stipendio della Toro Rosso che è stato però ampliato nel nuovo contratto Red Bull
Per capire le cifre vale la pena dire che in alcuni casi, come coi top team, i piloti percepiscono la cifra in rate mensili che vengono fatturate dalla società del pilota, in quanto si tratta di accordi fra aziende, il pilota è infatti un libero professionista titolare di società o addirittura dipendente della società che firma il contratto con la squadra. Nei top team è tutto compreso e i premi delle squadre e quelli relativi alle gare il pilota non li percepisce.
Per piloti come Massa, ad esempio, lo stipendio viene pagato dalla Williams ma si tratta di percentuali sulle sponsorizzazioni che il consorzio Rede Globo ha portato in dote al team, Bottas, invece, percepisce lo stipendio direttamente dal team. Maldonado, invece, pur portando in dote 37 milioni di euro alla Lotus, ha un contratto con il team che nello stipendio comprende le percentuali di sponsorizzazione portati dallo staff del pilota.
Per Grosjean è la Total che gli paga lo stipendio e la differenza (altri 5 milioni di euro) finisce al team come contributo per la stagione, la stessa cosa fanno anche Perez con la Force India e Sutil con Hulkenberg. Kobayashi, invece, ha portato 8,5 milioni di euro di appoggi economici, ma per sé ha tenuto solo il minimo indispensabile di rimborso spese di viaggio, stessa cosa per il russo Kvyat (almeno per questa prima stagione) con percentuali sui piazzamenti che vanno divisi fra pilota e team.
Come si vede ci sono casi eclatanti, come Magnussen che percepisce il minimo di stipendio (ma ha due spazi sponsor da gestirsi in proprio) e Ricciardo, che pur di passare in Red Bull ha mantenuto lo stesso stipendio della Toro Rosso che verrà ampliato dopo i successi e il rinnovo del contratto. Per quanto strano, anche alla Ferrari i piloti hanno piccoli spazi da vendersi sul casco e sulla tuta. Poca roba in quanto a spazio, molto in quanto a valore: si parla infatti di almeno 1 milione di euro che arriva a 5 a seconda degli accordi, il tutto sotto l’egida dell’approvazione Ferrari.