Formula 1: portare sviluppi efficaci sulle monoposto è diventato più difficile?

Formula 1: portare sviluppi efficaci sulle monoposto è diventato più difficile?
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L'attuale regolamento tecnico della Formula 1 rende più complesso portare in pista degli aggiornamenti efficaci? Ecco cosa ne pensano Carlos Sainz, Mike Krack e Andrea Stella
11 luglio 2024

Le monoposto di Formula 1 dell’era dell’effetto suolo sono più difficili da sviluppare? Viene da chiederselo vedendo diversi team in griglia - tra cui la Ferrari - alle prese con novità che non sortiscono l’effetto desiderato, restituendo comportamenti inaspettati che rendono nullo l’apporto dei numeri positivi delle simulazioni. Ne sa qualcosa l’Aston Martin, che nel corso della stagione 2024 si è ritrovata a fare il gambero.

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“Non dipende mai solo da una cosa, ci sono sempre diversi fattori in gioco, anche se l’aerodinamica è l’elemento principale che contribuisce alla performance – spiega il team principal della scuderia di Silverstone, Mike Krack -. Abbiamo analizzato attentamente questo aspetto e credo che abbiamo capito come risolvere velocemente alcuni dei nostri problemi. Ma la strada è ancora lunga”. La nuova galleria del vento si farà ancora attendere per un po’ – non sarà usata per la monoposto 2025 – ma Krack non vuole che diventi una scusante.

“Bisogna fare il meglio con gli strumenti a nostra disposizione, e non l’abbiamo fatto”, puntualizza, prima di raccontare il feedback non lusinghiero dei piloti sulla AMR24. “Entrambi i piloti hanno sottolineato come questa macchina sia difficile da guidare. È imprevedibile. Ci sono dei lampi di performance in alcune curve, ma nel restante 90% della pista siamo lenti. Se la macchina tende a sorprenderti, non spingi al massimo e non hai fiducia, un elemento fondamentale”.

La sgradevolezza di una sorpresa negativa torna anche nelle parole di Carlos Sainz, la cui Ferrari SF-24 è diventata un Cavallino imbizzarrito nelle curve veloci con l’aggiornamento portato a Barcellona. “È già assai complesso per noi piloti capire come estrarre la performance dai pacchetti. In alcune curve ti sembra di poter spingere al massimo, mentre in altre devi controllare il tuo stile di guida, mantenendo una certa disciplina nel modo in cui guidi la macchina per trovare il tempo. E vedo che per gli ingegneri la faccenda è molto simile”, ha risposto a una domanda sull’argomento di Automoto.it.

“Guadagnare 5 o 10 punti di deportanza non implica che la macchina sia più veloce, perché potrebbe creare problemi altrove”, aggiunge Sainz. E di fronte a un aggiornamento che non dà i frutti sperati, come osserva Daniel Ricciardo, “non è solo questione di capire che qualcosa non ha funzionato, ma anche il perché, in modo tale da poter portare in pista aggiornamenti che ci diano benefici”. Ma c’è un altro fattore fondamentale nell’attuale guerra agli sviluppi: il tempismo.

Sappiamo quali sono le tempistiche per portare dei componenti in pista – riflette Krack - . Si spinge per farlo in fretta ma, d’altro canto, bisogna farlo in modo oculato. Le parti devono avere la giusta qualità, altrimenti si rischia di scivolare ancora più indietro. Non bisogna solo sapere cosa si sta facendo, ma contano anche la produzione di specifiche corrette, la qualità e la quantità”. Insomma, è necessario cercare l’equilibrio perfetto tra la necessità di non restare indietro rispetto alla concorrenza, intervenendo con puntualità sulla vettura, e il bisogno di far maturare a sufficienza l’aggiornamento prima di deliberarne l’implementazione.

Bisogna stare molto attenti nel valutare il modo in cui le nuove parti lavoreranno quando saranno portate in pista, perché l’aerodinamica di queste monoposto è davvero complessa. E questa complessità sta mettendo alla prova gli strumenti di sviluppo che abbiamo a nostra disposizione. Bisogna sfruttare tutta la propria esperienza per avere la sicurezza di dare il via libera agli aggiornamenti quando lo sviluppo è sufficientemente maturo”, riflette il sempre illuminante Andrea Stella, team principal della McLaren.

A questo si aggiunge un’altra preoccupazione, legata alla potenza degli aggiornamenti. In un momento di maturità del regolamento tecnico, in cui si registra una convergenza in termini di soluzioni tra le scuderie, diventa ancora più difficile perfezionare un salto notevole con nuovi componenti. È una sfida tecnica affascinante nella sua complessità che sta alla base della vivacità di una stagione 2024 di Formula 1 che sta lasciando il segno con momenti memorabili.

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