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«Non ne sapevo nulla fino a ieri»: così Sergio Perez ha rivelato ad Autosport di essere stato informato del suo divorzio, diremmo tutt'altro che consensuale, dalla Racing Point futura Aston Martin solo poche ore prima del suo annuncio, diffuso a mezzo social. Era chiaramente il preludio del telefonatissimo arrivo di Sebastian Vettel, a sua volta estromesso dal progetto Ferrari a maggio senza che avesse voce in capitolo e con ben poco anticipo. Si è così formato, in buona sostanza, un circolo vizioso: da un addio doloroso ne è conseguito un altro. Con l'aggravante che Perez aveva un contratto in essere per il 2021, visto che aveva siglato un accordo per tre stagioni lo scorso anno.
Ad informare Perez della decisione di andare «in un'altra direzione» è stato il proprietario della Racing Point, Lawrence Stroll. Ma Perez, essendo pilota navigato, aveva già tratto le sue conclusioni prima di essere informato delle intenzioni della sua scuderia. «Nessuno mi ha detto niente, ma già sapevo. Avevo intuito un po' di cose». E, almeno di facciata, Perez la prende con filosofia: «Va bene così. Ho passato sette anni con il team, e so che ogni cosa ha un inizio e una fine. Abbiamo ancora nove gare per renderci orgogliosi a vicenda».
Che Perez non avesse idea di quanto potessero essere concrete le voci sull'approdo di Vettel a quella che il prossimo anno si chiamerà Aston Martin lo si evince dal fatto che meno di un mese fa, a Barcellona, avesse parlato di queste indiscrezioni come suggestioni che sarebbero andate scemando. Invece lo scenario da quel Ferragosto iberico è cambiato radicalmente. Perez da un lato si mostra comprensivo, dicendo di capire che le negoziazioni si siano protratte nel tempo, «più a lungo di quanto pensassi». Dall'altro, però, ammette che «una maggiore chiarezza mi avrebbe aiutato a pensare al mio futuro. Avrei pensato ad un piano B, anche se non sarebbe cambiato molto».
Ma Perez in ogni caso in Formula 1 vorrebbe restarci eccome: «Sento di essere ancora molto giovane e motivato, voglio continuare». Ma, come aveva già scritto ieri, «deve essere il pacchetto giusto, che mi dia la massima motivazione a dare tutto ogni singolo giro». Non solo: «deve essere un progetto a lungo termine, con ambizioni per il 2022, perché credo che il cambio regolamentare produrrà grandi effetti. Questa è la ragione principale per cui vorrei continuare fino al 2022: ci saranno buone opportunità». Per ora le ipotesi più concrete per Perez appaiono la Haas e l'Alfa Romeo. E chissà chi sarà il prossimo silurato d'eccezione: la catena sembra destinata a continuare.