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Montecarlo - Vincere partendo da dietro. Di solito non accade, e se accade passa alla storia. Figurarsi se capita nel GP di Monaco, gara dove riuscire a superare è questione di carta bollata. Degli avvocati che presentano denuncia contro il pilota che ci prova, visto che spesso si finisce a sportellate o contro il rail come dimostrano le esperienze del passato. Vincere partendo dalla seconda fila è possibile, dalla terza difficile. Farlo partendo dalla settima un miraggio eppure nel 1996 Olivier Panis ci riuscì con la Ligier. Altri tempi, all’epoca i ritiri erano numerosi e poi c’era la sfiga.
Il mitico duello Senna-Mansell a Montecarlo
Quella che accompagnava uno come Jean Alesi, che era in testa quasi dall’inizio e che verso gli ultimi giri si ritrovò con la Benetton senza una sospensione, con un bullone perso contro un rail per una piccola disattenzione. Tutto questo per dire che a Monaco se parti davanti, davanti ci resti. Lo dice la storia, lo dice la classifica, come quando Senna tenne a bada un mastino come Mansell chiudendo tutti i varchi possibile in quello che forse è il duello più bello della storia di Montecarlo. Duello bissato nel 2004 da Trulli che tenne a bada Button chiudendo tutti i varchi immaginabili al pilota inglese. Per Jarno fu l’unica vittoria in carriera, di sicuro quella che avrebbe sempre voluto.
Il mitico duello tra Senna e Mansell al GP di Monaco del 1992
Schumi: tutto pur di conservare la pole
Ma anche lui partì nelle prime file. Quando nel 2009 con la Toyota si ritrovò in fondo al gruppo, di finire a punti non se ne parlò, figurarsi vincere. E lo sapeva anche Michael Schumacher. Uno che a Monaco nel 2001 ha consegnato l’ultima vittoria della Ferrari nel principato. Nel 1996 andò a sbattere al primo giro su asfalto bagnato. Mentre la curva girava a destra per andare al Portier, la sua Ferrari andava dritta contro il muro. Disattenzione, anche se partiva nelle posizioni nobili della classifica.
Sempre Schumacher, consapevole che partire davanti è basilare a Montecarlo, nel 2006 si inventò una fermata in mezzo alla pista dopo aver fatto la pole. I commissari non ci cascarono e dopo quattro ore lo retrocedettero in fondo alla griglia. Con tanti saluti alla vittoria.
Monaco 1996: la partenza e uno sfortunato incidente per Schumacher
John Watson: il mago della rimonta
Le grandi rimonte in F.1 sono possibile a due condizioni: avere la macchina migliore, correre su una pista che lo consente. Jim Clark a Monza negli anni 60 recuperò un giro completo ai suoi rivali, da ultimo a primo. Rimase senza benzina all’ultimo giro… e fu battuto. Ma lo specialista in assoluto di vittorie con rimonte storiche resta John Watson. Nel 1982 vinse a Long Beach dopo essere partito dalla 17a posizione.
L’anno dopo fece di meglio e ottenne il record mondiale di rimonte: da 22 a primo. Sempre Long Beach. Fu rimonta vera, con Lauda attaccato agli scarichi e una McLaren che volava davvero. E con una pista cittadina dove i due lunghi rettilinei erano alternati a tornanti da frenatona improvvisa. Mica Montecarlo dove per passare devi inventarti uno spazio che non c’è. Vedi Jarno Trulli che andò a sbattere al tornantino durante una rimonta nel 2010. Quello davanti non si spostava, erano ormai 40 giri che gli era dietro. Jarno salì sul marciapiede e passò. Ma distrusse la macchina. Oltre al ritiro, pure la squalifica per guida pericolosa.
Altro che rimonte impossibili, a Monaco partire davanti vuol dire aver già vinto il gran premio. O quasi. Perché alla roulette non sempre esce il numero vincente.
L'incidente di Trulli durante la rimonta nel GP di Monaco 2010
Le grandi rimonte della storia in F1
1 J.Watson (McLaren) 1983 GP di Long Beach (22°)
2 R.Barrichello (Ferrari) 2000 GP di Germania (18°)
3 J.Watson (McLaren) 1982 GP degli Stati Uniti (17°)
4 J.Stewart (Tyrrell) 1973 GP del Sudafrica (16°)
5 M.Schumacher (Benetton) 1995 GP del Belgio (16°)
6 A.Jones (Shadow) 1977 GP d’Austria (14°)
7 J.Herbert (Stewart) 1999 GP d’Europa (14°)
8 O.Panis (Ligier) 1996 GP di Montecarlo (14°)
9 A.Prost (Ferrari) 1990 GP del Messico (13°)
10 B.McLaren (Cooper) 1960 GP d’Argentina (13°)