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Non ce ne vogliano i due talentuosissimi piloti in lotta per il mondiale, ma oggi in Qatar Fernando Alonso ha rubato la scena a Lewis Hamilton e Max Verstappen, ottenendo un terzo posto che sa di rivalsa. Sono passati 18 anni e sette mesi dal primo approdo nei primi tre per Fernando, in Malesia nel 2003, ma Alonso sembra sempre un ragazzino, voglioso di cogliere risultati che sanno di potenzialità future. A Losail Alonso, ritrovatosi terzo causa penalità altrui, è stato protagonista di una gestione sontuosa delle rosse nel primo stint, e ha poi approfittato sapientemente del ritiro di Bottas e di una strategia controproducente della Red Bull con Perez per ottenere un podio che, ci aveva detto in occasione del GP di Monza, riteneva assai difficile da cogliere in questa stagione.
Ma questo risultato Alonso se l'è costruito sin dalle prime battute, non mollando mai la presa e non sfigurando contro la concorrenza, a parte i due alieni che lo precedevano, sempre di più appartenenti a una categoria a sé stante. La performance di oggi di Alonso, se qualcuno avesse ancora dei dubbi a riguardo, è una testimonianza di un talento rimasto intatto con il passare del tempo. Se avesse una macchina all'altezza, Fernando potrebbe tranquillamente essere protagonista di questa F1 così diversa da quella in cui debuttò ormai 20 anni fa. Ma per il due volte campione del mondo l'età è davvero un numero. Certe riviste per signore definiscono i 40 i nuovi 30, ma per Alonso i 40 sono i nuovi 20. E le rughe non c'entrano. Solo il tempo ci dirà se queste potenzialità straripanti, da ragazzo pieno di belle speranze, saranno ripagate. Ma Alonso, sul podio a tutto talento del Qatar, non sfigurava per nulla. Anzi. La palla ora è nelle mani dell'Alpine.