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Il secondo album per un artista è sempre il più difficile, diceva qualcuno. E per Carlos Sainz, reduce da una stagione di esordio con la Ferrari all’insegna della costanza di rendimento, il secondo atto con la Rossa non ha avuto l’abbrivio che avrebbe sperato. Con una monoposto decisamente competitiva, i ruoli con Leclerc si sono ribaltati rispetto al 2021. Ora è Sainz a commettere errori, nel tentativo di raggiungere un Charles in stato di grazia.
Dopo il bacio velenosissimo consumato con le barriere nelle FP2 di ieri, a Sainz serviva una reazione immediata, per rispondere alle critiche di chi stava già indicando sostituti apparentemente migliori di lui. Il secondo posto nelle qualifiche di Miami, a completare una splendida doppietta per la Ferrari, è la risposta migliore per mettersi alle spalle gli errori che hanno condizionato le sue ultime gare.
Sainz, come tutti i piloti, cerca la perfezione. E avrebbe indubbiamente preferito non incassare quei 190 millesimi che lo separano dalla pole di Leclerc. Ma si tratta di un gap irrisorio, che illustra perfettamente le capacità di Sainz. Ottimo pilota, in grado di portarsi molto vicino a Leclerc. Tanto basta per costituire una coppia di successo con l’altro “Carlo”. Ma non basta a lui. Nasce da qui la sequela di errori che Sainz ha commesso alla ricerca di quel pizzico in più che un talento come Leclerc mette sul piatto.
Dopo il botto nelle FP2, Sainz avrebbe potuto affrontare le qualifiche con timore, o con eccessiva foga. Ha invece dosato la sua verve agonistica, senza sbagliare. Ed è stata proprio l’assenza di errori la chiave per tenersi alle spalle un Verstappen per una volta non impeccabile. Saranno stati anche solo 5 millesimi, ma pesano come un macigno, per ritrovare la sicurezza in sé. Ora a Carlos non resta che capitalizzare il buon risultato delle qualifiche, e rimettersi in carreggiata. Dopotutto, il secondo album sarà anche il più difficile, ma la melodia, da qui alla fine dell'anno, può cambiare.