Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La battaglia fra la FIA e Ferrari e Mercedes aggiunge un altro tassello alle lotte sotterranee in corso. Si è saputo ad Abu Dhabi che i motori usati da Vettel a Singapore e quello usato da Hamilton ad Austin sono stati sequestrati dalla FIA per le verifiche tecniche. I risultati saranno disponibili ai primi di dicembre.
La cosa non deve stupire, specie dopo che nel consiglio mondiale, dopo la decisione di aprire a nuovi costruttori per un motore low cost sono state definite quattro società interessate a farlo, fra cui una facente capo a Flavio Briatore come azionista (Mechacrome, che costruisce i V6 Renault…). È chiaro che dopo quasi due mesi dalla disputa dei GP in questione, se fosse trovato qualcosa di anomalo la classifica verrebbe rivoluzionata e nessuno ha interesse a un finale con strascichi polemici vari.
Di certo è una mossa della FIA che con la scusa di guardare dentro ai motori dei top team ha in mano elementi tali da capire se una eventuale fornitura low cost possa funzionare o meno. A parte che le squadre clienti potrebbero essere coinvolte (metti caso che i motori non siano regolari e Ferrari e Mercedes dichiarino che anche i clienti avevano gli stessi motori, che si fa? Si squalificano tutti?) la realtà è che il braccio di ferro fra la FIA (con Ecclestone al fianco) e i due top team si fa sempre più forte.
L’obiettivo è ottenere motori a prezzi più bassi, a costo da farci rimettere dei soldi che Ferrari e Mercedes non vogliono e non possono giustificare davanti agli azionisti. Per cui, escludendo irregolarità dei propulsori analizzati ed escludendo che un nuovo costruttore possa fare un motore competitivo a un prezzo più basso (che senso avrebbe per Ferrari e Mercedes spendere soldi nei turbo elettrici attuali se un motore più semplice va allo stesso modo o meglio?) la battaglia riguarda solo due posizioni differenti. Da un lato la FIA che vuole meno spese, dall’altra i due top team che hanno investito e speso soldi a profusione.
Il tutto sta a capire su quale compromesso troveranno un accordo, di certo metà schieramento non ha soldi per finire la stagione, qualcuno ha già ipotecato i premi del prossimo anno, per cui avere una griglia sguarnita non fa gioco a nessuno, che senso avrebbe vincere per Ferrari e Mercedes contro nessuno? Già oggi è in pratica così, ma con uno schieramento povero sarebbe il tracollo. E allora aspettiamo l’evolversi della guerra dei motori.