Formula 1: Monaco è ancora da batticuore per i piloti

Formula 1: Monaco è ancora da batticuore per i piloti
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Tra vecchie insidie e nuove sfide, la gara di Monte-Carlo resta sempre una delle più affascinanti anche per i piloti, con le sue curve tortuose ad alto tasso di pulsazioni
27 maggio 2022

Monaco - Una soleggiata e calda Monte-Carlo ha deciso di mostrare il suo volto più seducente per dare il via a uno dei weekend più attesi del calendario della F1. La si sente spesso definire una gara in via di estinzione, ma la corsa di Monaco resta una delle preferite dei piloti. Più che le parole, bastano gli sguardi di alcuni – Daniel Ricciardo in testa – nel descrivere uno dei giri più sfidanti di tutto l’anno per capire la fascinazione esercitata ancora oggi da questa corsa. Senza respiro, come spiega bene il pilota della McLaren: “Tutte le gare hanno bisogno di grande concentrazione, ma qui non c’è tempo di pensare. È una sensazione meravigliosa azzeccare ogni curva”. 

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D’altronde, come sottolinea Alex Albon, correre a Monte-Carlo non comporta “tanto una fatica fisica, quanto mentale”. L’attenzione deve sempre rimanere altissima, perché sulle tortuose strade del Principato anche il più minuto degli sbagli si paga. “Qui si possono commettere piccoli errori che fanno una grande differenza”, osserva Sergio Perez. Essere impazienti e imprecisi è un peccato madornale, da queste parti. Ma quest’anno, oltre alle solite insidie nascoste nelle anguste curve della pista di Monaco, si aggiunge un’altra dimensione di difficoltà. 

Le monoposto 2022 non sono fatte per dare il loro meglio su questa pista. Non tanto per una questione di peso, quanto di rigidità. Come spiega Nicholas Latifi, questa caratteristica intrinseca alle vetture frutto del nuovo regolamento tecnico potrebbe rendere più complessa la gestione sia delle asperità dell’asfalto che dei cordoli. Sul tavolo, poi, c’è anche il fattore della visibilità. “Con le gomme più massicce – racconta Perez - fatichiamo di più. Trovare dei punti di riferimento è complesso, non possiamo vedere al di là dello pneumatico, ma solo sopra”. Una condizione a cui i piloti si sono abituati nelle prime gare dell’anno, ma che a Monaco potrebbe trarre qualche malcapitato in inganno. 

L’idolo di casa, Charles Leclerc, sa bene quanto possano essere crudeli i muretti delle strade che percorre sin da quando l’idea di essere un pilota di F1 era solo un sogno di bambino. Dopo il velenosissimo bacio con le barriere delle qualifiche dello scorso anno, spera di potersi rifare sfruttando un “pacchetto molto forte”, in cui sembra riporre grande fiducia. E con questa consapevolezza, la tradizione del GP, con “la città in cui sono cresciuto che cambia”, diventa una liturgia ancora più piacevole. 

Viste le difficoltà nel perfezionare un sorpasso in quel di Monaco, la giornata clou del weekend di gara sarà quella di domani, con le qualifiche più spettacolari dell’intera stagione. “Il pilota può fare la differenza nella Q3, ecco perché siamo tutti entusiasti all’idea di correre qui”, puntualizza Perez. Ma pure la domenica potrebbe riservare qualche sorpresa, visto che le previsioni meteo per la gara non escludono l’arrivo della pioggia. Sarà un fine settimana all’insegna delle pulsazioni accelerate, che per qualcuno sono cominciate già prima di arrivare in pista. “Il mio cuore stava già battendo più velocemente al simulatore di quanto faccia in alcune gare, tanto Monaco è sfidante”, spiega George Russell. E se lo dice lui, c’è da fidarsi.

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