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L'epidemia globale di Coronavirus ha portato a conseguenze anche nel mondo della Formula 1, con il rinvio a data da destinarsi del GP di Cina e la decisione di disputare il GP del Bahrain a porte chiuse. A minimizzare l'impatto del COVID-19 sulla F1 ha pensaro Helmut Marko. In un'intervista concessa al sito tedesco Speedweek, il talent scout della Red Bull ha spiegato: «La situazione in Australia sembra essere tutto sommato normale, e il Bahrain, che in ogni caso non ha mai avuto tanti spettatori, non rappresenta un problema».
Marko non si è fermato qui: «Penso che serva una presa di posizione, questo virus non costituisce assolutamente il pericolo che viene rappresentato in modo isterico e può distruggere la vita pubblica». I problemi in ingresso in Australia, anche per l'AlphaTauri, così come per Pirelli, Ferrari e Brembo, le altre realtà italiane del Circus, non sono stati molti: «In caso di bisogno è possibile ottenere un permesso speciale in breve tempo. La maggior parte del personale dell'AlphaTauri è già in Australia»
Marko, non nuovo a prese di posizione nette non sempre condivisibili, definisce il COVID-19 una «influenza». «Penso che la faccenda sia stata ingigantita. Il Coronavirus è come un'influenza, la maggior parte delle persone muiono di vecchiaia per via di malattie preesistenti. Basta vedere quante persone contraggono l'influenza, il problema è la quarantena. Il pericolo del virus non è maggiore rispetto a quello dell'influenza. Non dobbiamo sostenere la paura dei politici e presumere che le gare procedano normalmente». Parole forti e superficiali, specie alla luce dell'emergenza che sta vivendo l'Italia in questi giorni. .