Formula 1 Malesia 2014: gli highlights di Sepang

Formula 1 Malesia 2014: gli highlights di Sepang
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La Mercedes ha dimostrato in due gare di essere l'auto da battere. Ma quali sono i segreti di questo dominio e cosa serve agli altri per arrivare al suo livello? | <i>P. Ciccarone, Sepang</i>
30 marzo 2014

Kuala Lumpur – Meglio mettersi l’animo in pace: contro questa Mercedes per ora c’è poco da fare. Anche in Malesia ha vinto, stavolta con Hamilton davanti a Rosberg, ma la cosa più impressionante è che sia sull’asciutto della corsa sia sul bagnato delle qualifiche sono sempre state davanti.

Ma la Ferrari che speranze ha?

E allora, quale è il segreto di questa monoposto che comanda la classifica iridata, ma soprattutto cosa succederà alla Ferrari, ancora quarta con Alonso, che pare non avere nessuna delle caratteristiche che servono per vincere? Cominciando dai vincitori, più che un segreto è la constatazione di Toto Wolff, il responsabile del team, a dare delle spiegazioni: «Fino all’anno scorso andavamo forte ma consumavano molto le gomme. Abbiamo conservato le prestazioni dell’anno scorso, ma non consumiamo più le gomme. Lo dimostra il fatto che su questa pista, dove l’abrasione è enorme, abbiamo cambiato dopo i nostri rivali, quattro giri almeno dopo la Ferrari, eppure abbiamo mantenuto un buon ritmo. La cosa che non abbiamo capito è perché Rosberg avesse un degrado anomalo sul posteriore, aveva molto sovrasterzo, la macchina scivolava via dietro di colpo, e non sappiamo perché».

Secondo Rosberg, invece, il problema era un altro: «Hamilton era molto più veloce, c’era poco da fare oggi, la mia macchina era buona, ero io che non mi son trovato a mio agio». Insomma, tutti o quasi felici e vincenti. Macchina bilanciata, che consuma meno le gomme, ma soprattutto un gran motore.

Velocità in gara e in prova

La prova? Le velocità in gara e in prova. In qualifica i primi otto erano tutti motorizzati Mercedes. In gara Massa, Bottas, Hulkenberg e Rosberg ai primi posti con punte di oltre 320 orari. La prima Ferrari, quella di Raikkonen (12.al traguardo) con appena 309 km/h e Alonso 307,4.

In qualifica i primi otto erano tutti motorizzati Mercedes. In gara Massa, Bottas, Hulkenberg e Rosberg ai primi posti con punte di oltre 320 orari. La prima Ferrari, quella di Raikkonen (12.al traguardo) con appena 309 km/h e Alonso 307,4


Rosberg invece a 312,7, sono circa 5 km/h di differenza. Anche ammettendo che l’aerodinamica fosse uguale, vogliono dire almeno 35-45 CV di differenza a vantaggio dei tedeschi. E parlando di motore, ecco che spunta il primo problema per la Ferrari. Perché oltre al fatto di avere un insieme turbo-motori elettrici inferiore ai tedeschi, in Malesia si è visto che pure la Renault ha fatto dei passi in avanti.

Cosa manca alla Rossa?

Ma oltre alla potenza alla Ferrari manca anche la trazione. Ovvero la ripresa in accelerazione dalle curve, che dipende dalla bontà delle sospensioni e dal carico aerodinamico. Se hai molta potenza, puoi dare più inclinazione alle ali e quindi hai carico per accelerare prima. Altrimenti no. La prova? Il secondo settore all’uscita della curva 9. E’ una curva lenta che Ricciardo (Renault) percorreva a 137,9 km/h davanti a Rosberg e Massa (motori Mercedes) con 136,1 e 135,4.

E’ una curva da trazione e la Red Bull ha dimostrato di avere forse la migliore macchina in questo senso, visto che Vettel aveva la quarta velocità. Alonso è passato a 133,9 km/h, ovvero 4 km in meno di Ricciardo, ed ecco che le parole di Fernando trovano conferma anche nei numeri: «in accelerazione la Red Bull era superiore, contro la Mercedes non c’è nulla da fare, ma contro gli altri ce la possiamo giocare».

Quindi nella crisi della Ferrari c’è da mettere non solo il motore, ma anche la trazione che dipende dal carico aerodinamico. «Sappiamo dove lavorare – ha detto Alonso – in Cina vedremo qualcosa di nuovo, in Bahrain no, non facciamo in tempo e saremo nella stessa situazione della Malesia e dell’Australia, quindi ancora Mercedes favorite».

Questione di motore?

Forse la Ferrari non ha il peggior motore della F.1 come qualcuno frettolosamente vuol far credere, di sicuro l’insieme non è al livello dei rivali. Anche col consumo delle gomme visto che Alonso (Raikkonen tamponato non ha praticamente corso mai in zona punti) si è sempre fermato prima degli altri.

«Vedere la Red Bull così vicina in gara oltre che in prova – conclude Toto Wolff – ci ha fatto suonare la sveglia. Non possiamo stare tranquilli per il resto della stagione. Hanno una gran macchina e prima o poi saranno davanti». Red Bull, non Ferrari. Almeno fino alle gare europee. Dopo di che…

 

 

 

 

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