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Siamo solo alla seconda gara, va bene. Non appena anche gli altri capiranno come sfruttare tutto il potenziale delle nuove "power unit" le cose potrebbero cambiare in fretta, va bene. Però la sensazione è che al dominio della Red Bull del 2013 se ne sia semplicemente sostituito un altro, con buona pace dei ferraristi. E nel frattempo è già Formula Noia, con il poleman che scatta impeccabile e costruisce un vantaggio giro dopo giro su tutti altri, compagno di team incluso, con la sensazione che il distacco sarebbe potuto essere molto maggiore se l'inglese avesse spinto di più.
Per una volta Hamilton non ci ha regalato un grande spettacolo, però dargli un votaccio per questo sarebbe davvero eccessivo, perché per il resto non ha sbagliato niente: pole sul bagnato il sabato, cavalcata trionfante in solitario la domenica. Per l'inglese voto 10, con buona pace di tutti gli altri.
È arrivato sul podio, ma pochi se ne sono accorti: Rosberg ha incamerato punti preziosi in ottica campionato, dove rimane leader, ma sul piano velocistico è stato annichilito dal compagno di squadra. Poco male, però, è già capitato in passato che ci fosse una netta supremazia tra i due salvo un cambiamento di ruoli già nella gara successiva. Però dalla Malesia il segnale è arrivato forte e chiaro: questo mondiale il tedesco dovrà sudarselo davvero, anche con l'auto più veloce. Nico l'ha già capito. Per lui voto 7, in attesa della rivincita.
Voto 9 a Vettel, che più di così non poteva proprio fare: strappa la prima fila sul bagnato e cerca di restare in scia all'imprendibile Mercedes di Rosberg, per lo meno finchè i sistemi diagnostici della Red Bull lo riportano a più miti consigli. Grinta e velocità però sono gli stessi di sempre, e la Red Bull data per spacciata alla vigilia fa già più paura.
“Voto 9 a Vettel, che più di così non poteva proprio fare: strappa la prima fila sul bagnato e cerca di restare in scia all'imprendibile Mercedes di Rosberg, per lo meno finchè i sistemi diagnostici della Red Bull lo riportano a più miti consigli. Grinta e velocità però sono gli stessi di sempre, e la Red Bull data per spacciata alla vigilia fa già più paura”
Voto 7 a Ricciardo, che stavolta in qualifica convince ma non stupisce e in gara supera addirittura Vettel ma poi gli si accoda. Poteva prendere i primi punti "veri" dell'anno, ma gliene capitano di tutti i colori. In Red Bull hanno cambiato pilota, ma la Dea Bendata non se n'è accorta...
Voto 7,5 ad Alonso, che rispetto all'Australia patisce meno noie tecniche e si qualifica meglio: è bravo nel finale a riprendere e superare Hulkenberg, anche se alla vigilia del Mondiale l'obiettivo non era certo stare davanti alla Force India.... Combattivo.
Voto 6,5 a Raikkonen, più che altro sulla fiducia: si qualifica dietro ad Alonso (il finlandese non ha mai amato l'acqua) ma parte bene, peccato che la sua gara venga tranciata insieme alla posteriore destra dall'alettone di Magnussen. Il resto è solo un long run con un'auto menomata nel fondo piatto, con qualche duello divertente nelle retrovie. Sfortunato.
Voto 9 a Hulkenberg, che ancora una volta si qualifica bene, parte meglio e dà a lungo la sensazione di poter arrivare ai margini del podio, prima che le gomme lo abbandonino. Avere alle spalle l'unità Mercedes è un bel aiuto, ma in questo caso la differenza la fa anche il piede destro. Conferma.
“Voto 9 a Hulkenberg, che ancora una volta si qualifica bene, parte meglio e dà a lungo la sensazione di poter arrivare ai margini del podio, prima che le gomme lo abbandonino. Avere alle spalle l'unità Mercedes è un bel aiuto, ma in questo caso la differenza la fa anche il piede destro. Conferma”
Voto 8 a Bottas, che si qualifica male per gli ormai noti problemi di downforce al posteriore della Williams, che si fanno sentire maggiormente sul bagnato, ma in gara risale come una furia, salvo arenarsi sul compagno Massa con le gomme più logorate, che però non ne vuol sapere di dargli strada. Grintoso.
A proposito di Massa, va bene che è ancora traumatizzato nel suo ego per gli ordini di scuderia a favore di Schumacher e Alonso ricevuti per anni in Ferrari, ma se le tue gomme sono alla frutta e il tuo compagno è più veloce e può superare anche chi ti precede, che tu invece non raggiungerai mai, è naturale che il team ti dica due paroline via radio. Un pilota professionista lo capisce e lo accetta. Massa no. Voto 5, quindi, a prescindere dalla bella gara, perchè cambiano i team e i compagni, ma non le situazioni. Ripetente.
Chi invece dopo due gare sembra già aver capito tutto è Kvyat: l'esordiente sfiora la Q3 e in gara coglie un altro punticino. Come chiedere di più a uno con la sua (non) esperienza? Sorprendente. Concreto, anche se non così sfavillante come in Australia, anche Magnussen, il cui contatto con Raikkonen ci sembra un peccato veniale. Tra tempo perso per il cambio del musetto e i 5 secondi di penalità, la sua gara ne esce irrimediabilmente compromessa. Lui però a punti ci va lo stesso, e in qualifica era stato ancora una volta davanti a Button. Voto 7.
Voto 7 comunque anche a Button, perchè in gara probabilmente sarebbe finito davanti al danese anche senza i problemi di quest'ultimo.
E infine ancora voto 7 a Grosjean, che con una Lotus che non sanno nemmeno in fabbrica come ha fatto ad arrivare in fondo arriva ai margini della zona punti: questa sarà una stagione durissima e il francese l'ha già capito, meglio accantonare per un po' i sogni di gloria e cercare la gioia nelle piccole cose.
I voti del GP di Malesia:
Voto 10 a Hamilton
Voto 9 a Vettel
Voto 9 a Hulkenberg
Voto 8 a Bottas
Voto 7,5 ad Alonso
Voto 7 a Ricciardo
Voto 7 a Grosjean
Voto 7 a Button
Voto 7 a Kvyat
Voto 6,5 a Raikkonen
Voto 5 a Massa