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Nei suoi due weekend di gara e mezzo da pilota titolare in Formula 1, Liam Lawson ha già affrontato delle sfide molto complesse. Ha debuttato in corsa a Zandvoort, riuscendo a rimanere a galla tra gli acquazzoni olandesi. Ha poi adottato un approccio molto maturo a Singapore, osando il giusto, ma portando a casa la macchina, e soprattutto il miglior risultato stagionale dell’Alpha Tauri. Cosa deve fare di più di questo per dimostrare di meritare un sedile?
Ce lo chiediamo perché Roberto Chinchero, sulle pagine dell’edizione italiana di Motorsport.com, ha lanciato l’indiscrezione che vorrebbe Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo come piloti titolari dell’Alpha Tauri per il 2024. Se le voci si rivelassero vere – si parla di un annuncio in occasione del weekend di Suzuka – Lawson non troverebbe collocazione nella galassia della Red Bull nonostante abbia superato alla grande una prova non semplice.
Non si può dire che Tsunoda e Ricciardo non abbiano argomenti a loro favore. Tsunoda ha dimostrato una grande crescita nel 2023, risultando decisamente più maturo rispetto al passato. Ricciardo, invece, ha ritrovato smalto dopo il periodo difficile in McLaren, offrendo prestazioni che hanno drizzato le antenne della Red Bull sin da quei test Pirelli dello scorso luglio. A ottenere il miglior risultato dell’Alpha Tauri nel 2023 è stato però Lawson.
Liam è stato snobbato per ben tre volte dalla Red Bull in tempi recenti. Gli è stato prima preferito Colton Herta. Poi, quando la possibilità dell’americano di ottenere la superlicenza è sfumata, è stato scelto De Vries. Una volta silurato quest’ultimo, l’Alpha Tauri si è concentrata sul figliol prodigo Ricciardo. La chance d’oro per Lawson è coincisa con l’infortunio dell’australiano. Liam era già a Zandvoort, e ha avuto così la sua occasione.
Lawson ancora a Monza mostrava grande stupore per l’attenzione mediatica nei suoi confronti. All’incontro stampa cui eravamo presenti, ha chiesto “ma quanti siete?” guardando prima la schiera di cellulari che lo circondava e poi i giornalisti. Ma non ha mai avuto esitazioni in pista, né tantomeno nell’offrire riscontri precisi agli ingegneri, così come faceva già dopo le sessioni al simulatore per la Red Bull.
Lawson merita un sedile in Formula 1. E se davvero l’Alpha Tauri dovesse chiudergli le porte, sarebbe il caso che in Williams provassero ad assicurarsi i suoi servigi. Liam ha mostrato molto di più in tre gare di quanto non abbia fatto Logan Sargeant in quindici. Lawson è la dimostrazione lampante di come un rookie possa lasciare il segno anche in una F1 che non agevola i debuttanti. Per questo, ci auguriamo di vederlo sullo schieramento nel 2024.