Formula 1: le pagelle della stagione 2022

Formula 1: le pagelle della stagione 2022
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I promossi e i bocciati della stagione 2022 di Formula 1 nelle nostre pagelle
8 dicembre 2022

Nel 2022 la Formula 1 ha vissuto un campionato lunghissimo, che ci aveva promesso un emozionante testa a testa salvo diventare una cavalcata trionfale da metà stagione in poi. Ma in F1 più che altrove chi vince ha sempre ragione: inutile quindi prendersela con i più bravi della classe se ci hanno privato del brivido finale, anzi partiamo proprio da loro per questo pagellone finale.

Voto 10 quindi alla Red Bull per la capacità di recupero dopo un inizio incerto, la competitività della monoposto messa in campo, la consueta efficacia negli sviluppi e la perfezione delle strategie. Bravi anzi bravissimi, proprio per questo però non c'era bisogno di fare i furbi con gli scontrini, suvvia. Una macchia che fa perdere la lode, ma il palmarès si allunga ancora per un team che ha saputo dire di no anche a Porsche pur di conservare la propria essenza. Il futuro dirà quanto sarà stata saggia questa decisione.

Un punto fermo però c'è: Verstappen (voto 10 e lode). Il primo titolo sembra avergli donato un approccio più pacato (salvo quando c'è Hamilton nei paraggi), senza perdere niente in velocità pura e istinto: l'olandese è uno dei più grandi talenti nella storia della F1, di ogni epoca, e il secondo iride arriva al termine di una stagione in cui ha fatto molto più la differenza rispetto a quello che potrebbe sembrare ad un osservatore distratto.

La conferma arriva da Perez, sebbene il messicano abbia mostrano innegabili progressi, riducendo il gap medio in qualifica, mentre in gara si è confermato un pilota efficace. Le perle delle vittorie a Montecarlo e Singapore però non fanno dimenticare una parte centrale di campionato in calando e un ritmo a volte tutt'altro che irresistibile. Voto 7,5: ha fatto comunque la sua parte e, piaccia o no, dei vari compagni che hanno affiancato Verstappen negli ultimi anni continua a essere quello che si sta dimostrando più efficace. Non male per uno che due anni fa rischiava di restare fuori dalla F1 ed è stato messo in macchina solo per mancanza di alternative.

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Ottima seconda o grande sconfitta - a seconda dei punti di vista - la Ferrari, dove il giudizio è davvero difficile da sintetizzare: si potrebbe premiare con un meritato 8,5 ai progettisti perché oggettivamente il salto di qualità sul piano tecnico è stato notevolissimo rispetto allo scorso anno, ma non si può non dare 4 al muretto troppe gare sono state compromesse con scelte strategiche gravemente sbagliate. Troppi episodi per essere un caso, e ancora non è chiaro se almeno questo Binotto l'abbia capito (a proposito, voto 5 a Binotto per l'incapacità di dire la cosa giusta al momento giusto: a volte basterebbe dire qualcosa di buon senso e facendo percepire la passione che c’è dietro un lavoro immane, anche ammettendo gli errori, invece di difendere l’indifendibile). Viene anche da chiedersi come possa la Ferrari avere perso già in estate il treno per il Mondiale con una monoposto comunque tanto veloce da conquistare il maggior numero di pole position e la sensazione è che questo 2022 a Maranello finirà nello speciale archivio dei Mondiali che potevano essere e invece...

In compenso voto 9 a Leclerc, recordman per quanto riguarda le pole position e vero trascinatore: certo la vittoria in Francia se l'è mangiata tutta da solo, in compenso ha perso almeno due vittorie certe (Monaco e Silverstone) per colpa della squadra, e tanti altri punti lasciati per strada per problemi di affidabilità e altre bizzarrie nelle strategie. Il talento è infinito, la pazienza chissà...

Onore al merito però anche a Sainz, che aveva cominciato maluccio ma ha avuto il grande merito di imparare strada facendo come gestire una monoposto con cui non era a suo agio: sono arrivate così la prima vittoria (anche se tutti i tifosi quel giorno avrebbero voluto che vincesse il suo compagno e dispiace sinceramente per lo spagnolo che avrebbe meritato ben altri festeggiamenti) e una serie di gran belle prestazioni, in qualifica come in gara dove ha mostrato una bella grinta quanto serve, a dispetto del suo atteggiamento sempre pacato. Voto 8.

Quasi speculare alla Ferrari la valutazione per la Mercedes, che meriterebbe l’insufficienza per la monoposto ma la promozione a pieni voti per la gestione della squadra: dopo un avvio di stagione disastroso il team è stato capace di recuperare un progetto profondamente sbagliato (complice la FIA che cambia le regole in corsa) e sempre abile nel gestire le strategie, ma anche la pressione quando è diventato chiaro che la realtà a volte è diversa dalle simulazioni al computer. Una bella prova di unità. Tirando le somme voto 7, anche perché non si può vincere sempre e per sempre.

Ha aiutato a tenere unito il team anche Hamilton (voto 8), in difficoltà a inizio stagione con una monoposto ben al di sotto delle sue aspettative, con l’inglese che si è incaponito inizialmente in prove di assetto alla fin fine controproducenti. Quando però la monoposto è diventata appena decente il campionissimo inglese ha subito ripreso in mano le redini della squadra, dimostrando di non essere ancora pronto per lasciare il testimone a Russell. A proposito, voto 8 anche all’astro nascente inglese, capace di centrare la vittoria alla sua prima vera occasione e in generale di non sfigurare nel confronto con Hamilton: per ora tra i due è pioggia di attestati di stima reciproci, ma se il prossimo anno la monoposto dovesse tornare vincente si prospetta una sfida interna tutta da seguire.

Quarta in campionato l'Alpine, che raggiunge così l’obiettivo minimo stagionale anche se il distacco dai top team rimane ancora incolmabile. Non una stagione da buttare dunque, ma viene da chiedersi quanto a lungo possa essere soddisfacente un risultato di questo tipo per un grande costruttore come la casa francese, senza dimenticare il disastro pratico e d’immagine del “caso Piastri”. Voto 6,5 per risultati, 4 per la gestione.

In compenso, voto 7,5 ad Alonso che anche se è finito dietro a Ocon in classifica - complice un’incidenza effettivamente maggiore di ritiri per guasti vari - continua a dimostrare la grinta dei giorni migliori, stando spesso e volentieri davanti al suo ben più giovane compagno di squadra.

A proposito, voto 7 ad Ocon, che comunque non ha sfigurato a confronto con Alonso, anche se l’età dovrebbe essere dalla sua: chissà se prima o poi smetterà di fare incidenti con i compagni di squadra…

Chi invece partiva con aspettative ben superiori era la McLaren (voto 5), ma anche quest’anno la monoposto si è rivelata poco più che discreta. Continua a mancare il salto di qualità nonostante il motore Mercedes sia un punto fermo. Un’altra certezza è Norris (voto 7), sebbene il 2022 sia stato piuttosto avaro per lui (solo un terzo posto come migliore risultato): peccato perché l’inglese meriterebbe una monoposto più competitiva, lui però ha il merito di avere sempre tratto il massimo dal mezzo a disposizione.

Va anche detto che in McLaren sono clamorosamente mancati i punti di Ricciardo: il passaggio al team inglese doveva essere il definitive rilancio per l’australiano, dopo il purgatorio in Renault dove comunque aveva mostrato cose notevoli, invece gli ha stroncato la carriera. Il suo crollo di rendimento è inspiegabile, e stavolta non c’è stato nemmeno un lampo di gioia come a Monza lo scorso anno: voto 4, un’uscita di scena prematura ma al momento tristemente meritata (anche se ci sarebbe piaciuto vederlo in un team di seconda fascia senza troppa pressione addosso).

Aveva cominciato molto bene invece la (chiamiamola così) Alfa Romeo, salvo poi plafonarsi con il proseguo della stagione: ma questo è abbastanza normale per un team senza molte risorse per lo sviluppo. E allora voto 7 per il buono che ha comunque raccolto, grazie anche all’apporto dei suoi piloti: voto 7 a Bottas per l’eccellente prima parte della stagione, anche se il calo di rendimento da metà campionato in poi è stato abbastanza evidente. E voto 7 di incoraggiamento anche a Zhou Guanyu: doveva essere un Latifi qualsiasi, si è rivelato invece un pilota piuttosto veloce e non troppo incline all’errore, capace di una buona progressione durante l’anno, lasciandosi alle spalle anche il tremendo incidente di Silverstone. La sorpresa del campionato, per chi scrive, è lui!

Voto 6 all’Aston Martin, che dopo avere iniziato il campionato in modo abbastanza disastroso da metà stagione in poi ha evidenziato dei discreti progressi, soprattutto in gara. Certo le ambizioni erano ben altre, ma ci vuole anche un certo realismo, soprattutto in F1. In compenso voto 8 a Vettel, che come altri ex campioni del mondo in passato è effettivamente riuscito a rigenerarsi in un team senza grandi ambizioni, sentendosi nuovamente una risorsa utile piuttosto che un peso per la squadra e senza l’assillo della vittoria a tutti i costi. Le tante manifestazioni di affetto nei suoi confronti lo hanno definitivamente riconciliato con un mondo che, nei sui ultimi due anni in Ferrari, non era stato certo generoso nei suoi confronti. Sufficienza stiracchiata invece (voto 6) per Stroll, capace di portare a casa un po’ di punti quando ne ha avuto l’occasione, ma finito dietro al compagno di squadra ormai pensionato e autore di manovre oltre il limite non solo del regolamento, ma anche del buon senso per chi si guadagna la vita sul filo dei 300 km/h, ma finché papà paga…

Voto 7 invece alla Haas per il netto salto di qualità sul piano tecnico e voto 8 a sorpresa per Magnussen, capace di un sensazionale ritorno in F1 dopo che era rimasto fuori dal giro senza troppi rimpianti (per gli altri). Invece il danese al suo rientro si è rivelato non solo subito velocissimo, ma anche più maturo rispetto al passato, capace finalmente di stare lontano dai guai e dalle carrozzerie altrui.

Voto 5 invece a Schumacher, che esce (almeno per ora) dalla F1 senza oggettivamente avere dimostrato particolari doti in 2 anni: un paio di gare buone non bastano a salvare il bilancio di una stagione in cui si è rivelato complessivamente meno efficace dell’ex pensionato Magnussen, oltre che troppo incline all’errore.

Voto 5 però anche a Steiner, perché ha poco da polemizzare con i suoi piloti: come con Mazepin, anche con Schumacher sapeva benissimo chi ha ingaggiato. Anzi, senza la guerra in Ucraina avrebbero sprecato una monoposto competitiva tenendo in squadra il russo. E dopo avere puntato fin troppo sui giovani con la valigia, per il 2023 il team ha richiamato in servizio Hulkenber, segno di una gestione piloti al limite della schizofrenia.

Voto 5 anche all’AlphaTauri, che nel 2022 ha vissuto una delle sue stagioni meno brillanti, con una monoposto palesemente meno efficace delle precedenti. Certo è che in un anno difficile non è che i piloti siano stati di grande aiuto: Gasly (voto 5) corona il suo obiettivo di entrare in un team ufficiale il prossimo anno al termine della sua stagione meno brillante, tra errori insoliti per lui e una generale carenza di ritmo, e anche Tsunoda (voto 5) non ha certo mostrato progressi apprezzabili rispetto allo scorso anno, salvo una minore propensione agli incidenti. Meglio voltare pagina.

Infine voto 5 alla Williams, che ha scelto l’anno sbagliato per ispirarsi (e forse qualcosa di più) alla Mercedes, finendo per l’ennesima volta ultima in campionato, lontanissima anche dall’Alpha Tauri. Passano le stagioni ma il team inglese fatica a risalire la china, anche se la presenza di Capito è una garanzia: certo è che la presenza di Latifi non ha aiutato (voto 5 anche per il canadese, come sempre lento e incline all’errore) e l’ingaggio di Sargeant per il 2023 sulla carta non sembra dare chissà quali garanzie di progresso. In questo mezzo disastro, l’unica nota positiva è venuta dal rientro di Albon, veloce e capace di sfruttare ogni (rara) occasione per ben figurare: voto 8 al thailandese che ha dimostrato di meritare non solo un posto in F1, ma anche un team decisamente migliore di questa Williams.

Fuori classifica, voto 4 alla FIA per le incertezze e le incoerenze che sono proseguite sul fronte della direzione di gara, per avere cambiato le regole tecniche a campionato in corso (anche se forse un intervento era necessario) e soprattutto per la figuraccia legata al budget cap, quando è apparso evidente che il risultato in pista rischiava di essere messo in discussione per una revisione contabile, salvo rimediare dando l’idea di avere creato una regola fondamentale che però in caso di infrazione non può che comportare una sanzione tutto sommato modesta. Troppi problemi irrisolti per quello che è lo sport più costoso e professionale del mondo.

F1 2022, le pagelle

Verstappen 10 e lode

Red Bull 10

Leclerc 9

Progettisti Ferrari 8,5 

Sainz 8

Hamilton 8

Russell 8

Vettel 8

Magnussen 8

Albon 8

Perez 7,5

Alonso 7,5

Mercedes 7 

Ocon 7

Norris 7

Alfa Romeo 7

Bottas 7

Zhou 7

Haas 7

Alpine 6,5

Aston Martin 6

Stroll 6

Binotto 5

McLaren 5

Schumacher 5

Steiner 5

Alpha Tauri 5

Gasly 5

Tsunoda 5

Williams 5

Latifi 5

Muretto Ferrari 4

Ricciardo 4

FIA 4

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