Formula 1: le pagelle del GP di Corea

Formula 1: le pagelle del GP di Corea
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Voto 9 a Sebastian Vettel, che ha vinto il GP di corea seguito da Webber e da Alonso, entrambi da 7,5
15 ottobre 2012

Su quella che forse è la pista più brutta del Mondiale, in una delle pochissime gare realmente noiose di questo 2012, tutto è andato secondo il copione già recitato a Suzuka: dominio Red Bull, con Vettel che completa con successo la sua incredibile rimonta issandosi in vetta alla classifica. Del resto, salvo imprevisti, era del resto impensabile che i valori tecnici visti solo pochi giorni fa venissero sovvertiti.

Red Bull nuovamente al vertice

Voto 9 allora a Vettel, che come sempre con l’aiuto migliore non sbaglia un colpo: domina dalla prima curva e mette una seria ipoteca sul titolo. Non ci sentiamo di assegnargli il massimo dei voti solo perché con una Red Bull così vincere è un po’ troppo facile e perché la pole gli sfugge per opera di Webber. Rullo compressore. In Corea anche il pilota australiano ha rispettato il copione, che lo vede stranamente remissivo rispetto al compagno di squadra quando tutto gira per il meglio tecnicamente. Eppure la pole era sua, e in Reb Bull non è partito nessun ordine di scuderia: semplicemente non ce n’è stato bisogno.

Per Webber quindi voto 7,5, e la sensazione che rimarrà sempre un eterno incompiuto. Peccato. Voto 7,5 anche per Alonso, che ottiene il massimo risultato possibile. O forse no: la sensazione che Massa fosse più veloce nella seconda metà di gara è netta e la cosa è troppo strana per non suscitare qualche interrogativo. Forse almeno il 2° posto era alla sua portata. Remissivo.

formula 1 corea 2012 (6)
Voto 9 a Sebastian Vettel he come sempre con l’aiuto migliore non sbaglia un colpo: domina dalla prima curva e mette una seria ipoteca sul titolo

 

Così il vero terremoto coreano è proprio Massa, che dopo essere stato dato giustamente per bollito per tutto il campionato, da due settimane a questa parte sembra tornato il pilota dei giorni migliori. Il podio moralmente è suo, e sarebbe stato il secondo consecutivo, e anche in qualifica il distacco dai migliori è drasticamente diminuito. Per lui quindi voto 8,5 e la curiosità di vedere se da qui a fine anno saprà confermarsi a questi livelli.

McLaren: tutto rimandato al GP di India

È andato tutto storto invece in casa McLaren. Button è stato eliminato al primo giro senza colpe, anzi a ben guardare una colpa l’inglese ce l’ha ed è quella di essersi qualificato male: si sa che certe cose possono accadere più facilmente partendo a centro gruppo... Per lui quindi voto 5, e appuntamento in India tra due settimane per la rivincita. Hamilton invece è arrivato fino in fondo, ma gliene sono capitate un po’ di tutti i colori: prima un guasto tecnico ha rovinato l’equilibrio della vettura, costringendolo tra le altre cose ad un pit stop supplementare, e poi un detrito raccolto lungo la pista l’ha frenato negli ultimi giri. Lui però non si è mai dato per vinto, regalando al pubblico le poche emozioni della gara. Per questo gli assegniamo comunque un bel voto 8: irriducibile.

Buona ma senza acuti la gara del team Lotus, che ormai sembra definitivamente lontano dai migliori: certi risultati a effetto di inizio estate sono ormai un ricordo, ma Raikkonen raccoglie comunque il massimo, consolidando così un 3° posto in classifica che rappresenta comunque un risultato strepitoso considerando le forze in campo e il fatto che il finlandese è al rientro in F1. Voto 8 quindi per l’ennesima dimostrazione di essere un pilota concreto.

Concretezza è stata anche la parola d’ordine di Grosjean, che ha corso consapevole di non potersi permettere più alcuna sciocchezza: la grinta e la prestazione inevitabilmente ne hanno risentito un poco, ma il francese ha raggiunto l’obiettivo. Per lui quindi voto 6, in attesa di vedere se finalmente
ha imparato davvero la lezione.

Concretezza è stata anche la parola d’ordine di Grosjean, che ha corso consapevole di non potersi permettere più alcuna sciocchezza

La sorpresa: Toro Rosso

Hanno stupito in positivo, invece, gli alfieri della Toro Rosso: Ricciardo parte molto indietro per la sostituzione del cambio ma a metà gara è già in zona punti e davanti a Vergne, poi però per un errore evitabile deve cedere la posizione al francese. Per entrambi comunque una prova maiuscola, da voto 8, anche se non si capisce perché finchè c’era Ascanelli – cioè per gran parte del campionato – hanno corso ben al di sotto di questi standard. Siccome la
professionalità dell’ingegnere italiano è fuori discussione, non sarà che il duo del team faentino si è improvvisamente risvegliato sentendo il sedile che traballa?

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Hamilton è arrivato fino in fondo, ma gliene sono capitate un po’ di tutti i colori. Lui però non si è mai dato per vinto, regalando al pubblico le poche emozioni della gara

 

Per il resto, la depressione del contesto in cui si è corso – il primo esempio di circuito cittadino costruito… prima della città, con l’aggravante che dopo tre anni di questa fantomatica città che doveva sorgere intorno all’autodromo si è visto ben poco – ha evidentemente contagiato buona parte dello schieramento, a partire dal team Sauber al gran completo, con Perez rallentato da una strategia errata e Kobayashi che ha fatto harakiri al primo giro pur di andarsene da qui il prima possibile.

E non è brillata nemmeno la stella Mercedes, a dispetto delle qualifiche buone: Rosberg per la seconda volta di fila non ha finito il primo giro (di nuovo senza colpe, per altro), mentre Schumacher è scivolato progressivamente fuori dalla zona punti dopo qualche duello divertente ma piuttosto sterile ai fini della classifica. E a vedere certe cose la depressione sale ulteriormente…

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