Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
“Lando è un pilota fantastico. Ha un grande talento e una grande personalità. Naturalmente è uno di quei piloti che vanno tenuti d’occhio”: Chris Horner, ai microfoni di Sky Sports, mette così benzina sul fuoco delle speculazioni su un possibile futuro dell’inglese della McLaren alla corte della Red Bull. La scintilla era stata accesa qualche settimana fa dal solito Helmut Marko, che ai microfoni di Servus TV aveva definito Norris “un potenziale candidato” per la scuderia di Milton Keynes.
Suggestioni, queste, che per il momento rimangono nel campo delle ipotesi, visto che Sergio Perez, attuale gregario accanto all’inamovibile Max Verstappen, è legato alla Red Bull da un contratto in scadenza alla fine della stagione 2024. Le prestazioni sottotono del messicano, culminate nel concentrato di errori vari offerto a Suzuka, suscitano qualche dubbio sul fatto che Perez possa raggiungere il naturale termine del suo accordo. Nella galassia della Red Bull, d’altronde, negli ultimi anni si è visto di tutto, comprese retrocessioni nella fu Toro Rosso, oggi Alpha Tauri, domani chissà.
Norris, dal canto suo, è legato alla McLaren fino al termine della stagione 2025. Farà coppia con l’astro nascente Oscar Piastri, che la scuderia di Woking ha deciso di blindare fino al 2026 grazie alle performance convincenti mostrate da rookie. Nella prima fila in qualifica a Suzuka di Piastri c’è tutto il talento di un giovane che deve ancora sgrezzarsi sul passo gara, ma che ha una velocità davvero fuori dal comune. Norris per ora prevale per lucidità e solidità in corsa, ma non è da escludere che gli equilibri possano cambiare, soprattutto se la McLaren dovesse continuare la sua crescita.
In Formula 1, tutti parlano con tutti, e non facciamo fatica a pensare che Norris possa accarezzare l’idea di lasciare la McLaren per accasarsi nel team che al momento sta dominando la F1. Ma questa scelta potrebbe rivelarsi decisamente controproducente. Norris non ha certamente l’ambizione di andare a ricoprire il ruolo di secondo pilota, pur se in una scuderia del calibro della Red Bull. La verità, però, è che il team è troppo Verstappencentrico per far sì che Lando abbia davvero la chance di dare del filo da torcere a Max.
Verstappen è il sole intorno al quale ruota il sistema della Red Bull. Chiunque finisca al posto di Perez non potrebbe che avere un ruolo da comprimario. E questo vale anche per Norris, sebbene Lando abbia il carattere sfrontato e l’ambizione necessari ad affrontare ad armi pari Verstappen. Con i suoi 24 anni da compiere a novembre, Norris è ancora giovanissimo. Ma non abbastanza per accasarsi in Red Bull e aspettare che Max decida di ritirarsi o di cambiare aria.
Norris con la McLaren vanta un rapporto consolidato, fatto di anni di crescita. E visto che lo stesso team sembra aver imbroccato la strada giusta per poter progredire al medesimo ritmo, i prossimi due anni non sono il momento ideale per fare una scelta di pancia e spostarsi in una scuderia che gli darebbe sì una monoposto estremamente competitiva, ma ad un prezzo potenzialmente altissimo. Perché ambire al trono del Re Leone Verstappen è un’ambizione controproducente. E le sviolinate di casa Red Bull rappresentano delle sirene lusinghiere, ma pericolose.