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Lewis Hamilton chiama, la Formula 1 risponde: è stata lanciata l'iniziativa #WeRaceAsOne, che si pone come obiettivo quello di sostenere da un lato la lotta contro il COVID-19 e dall'altro quella contro il razzismo. Per ringraziare chi ha combattuto in prima linea contro il COVID-19, è stato realizzato un logo che raffigura un arcobaleno, in cui sono incorporati i colori dei 10 team presenti in F1. Sarà impiegato sulle vetture, così come in pista e nei box. Contemporaneamente, verrà messo in vendita del merchandising dedicato: i proventi delle vendite saranno devoluti in beneficenza.
Sostegno alla lotta al COVID-19, ma non solo: il Circus si impegna a promuovere la diversità nella categoria, a cominciare da una campagna contro il razzismo, con delle grafiche dedicate in pista. Ma si lavorerà anche nel concreto, grazie all'istituzione di una task force per l'uguaglianza, a supporto del movimento #purposedriven, lanciato dalla FIA lo scorso weekend. «Il mondo intero si è unito in una collettività comune per la lotta contro il COVID-19 - si legge in una nota diffusa alla stampa -. Questo ha tirato fuori il meglio dalla gente. Nelle ultime settimane persone di tutte le estrazioni sociali si sono in unite nella condanna al razzismo e all'ineguaglianza, che non dovrebbero trovare posto nel mondo moderno».
«Crediamo che, in qualità di primo sport internazionale a riprendere le attività, possiamo fare la differenza e usare la nostra voce per affrontare queste questioni fondamentali. Come membro della famiglia globale del motorsport della FIA, riconosciamo i principi fondamentali della Federazione, compresa la lotta contro ogni forma di discriminazione. Questa iniziativa ha come obiettivo l'affrontare le questioni più importanti nello sport e nel mondo. Non è un tema destinato a sparire quando questi problemi non compariranno più sulle prime pagine dei giornali. Sarà un punto cardine della strategia della F1 per fare la differenza in modo tangibile nello sport, ma anche nella società».
L'arcobaleno, spiegano dalla F1, è stato scelto perché utilizzato a livello internazionale come simbolo di unità di fronte alle crisi di questi tempi. Sul fronte del razzismo, la F1 ha fatto sapere che ascolterà le voci di chi lavora nel paddock, ma anche di esterni, e trarrà le debite conclusioni sulle azioni che dovranno essere compiute per promuovere la diversità in F1. «In Austria la F1 farà fronte compatto per dire chiaro e tondo che il razzismo deve finire - spiega il CEO di F1, Chase Carey -. Mostreremo il nostro pieno supporto alla lotta contro l'inequità, ma dobbiamo anche ascoltare più attentamente e capire ciò che va fatto prima di agire».