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Il format della Sprint era stato introdotto per aumentare lo spettacolo in pista. Si potrebbe dire che la missione sia sostanzialmente fallita. Le prime cinque mini gare delle sei previste per la stagione in corso hanno deluso le aspettative dei tifosi. Per trovare una soluzione a tale problema, che sta facendo risentire anche l’apparato economico, la Formula 1 sta iniziando a valutare eventuali modifiche da apportare al formato in vista del 2024. Dalle idee più radicali ad altre di ispirazione formule minori.
Fin dalla prima Sprint del 2023 a Baku si era già capito che queste mini gare avrebbero solamente annoiato i tifosi e messo in difficoltà team e piloti, costretti ad un tour de force per poter preparare in soli 60 minuti di prove libere l’intero weekend di gara. Quella che si è svolta negli Stati Uniti la scorsa settimana è stata una fotocopia delle precedenti, nessuna emozione se non la noia. La vendita in calo dei biglietti per la giornata del sabato ha confermato il sospettabile: una mancanza di interesse da parte dei tifosi. FIA e Formula 1 hanno così, finalmente, capito che le cose non vanno e che devono essere modificate per il bene di questo sport, e anche delle loro casse che stanno iniziando a risentirne.
Attualmente non sono state ancora avanzate delle proposte ufficiali, ma nel paddock di Formula 1 si inizia a parlare delle possibili soluzioni. Secondo Autosport, infatti, sarebbero già iniziate delle consultazioni informali dei team per risolvere la questione “Sprint”. Primo punto da rivedere sarà sicuramente la regola del parco chiuso, dove i team non possono più lavorare sulla monoposto dopo il termine della qualifica tradizionale del venerdì fino al termine della gara della domenica. Nessuna modifica può essere effettuata sia in termini di set-up, lo stesso per la qualifica Shootout, tradizionale, Sprint e gara, che di sostituzioni senza incappare in penalità. L’esempio lampante è stato il Gran Premio degli Stati Uniti dove quattro macchine sono state costrette a partire dalla pit lane (Aston Martin alle prese con un nuovo fondo e problemi ai freni, Haas con un sostanzioso pacchetto di aggiornamenti che ha stravolto l’aerodinamica), oltre a due piloti squalificati (Hamilton e Leclerc) per l’eccessiva usura del plank, che, come dichiarato dai team stessi, non è mai stato toccato da venerdì e dunque impossibile rimediare o semplicemente accorgersene del problema.
Tra le proposte che circolano nel paddock c’è la possibilità di introdurre una nuova classifica, un campionato autonomo della Sprint, che non andrà ad intaccare quello della domenica, dove verranno inseriti solamente i punti guadagnati nelle mini gare del sabato. Questo renderebbe impossibile una replica di quanto accaduto quest’anno in Qatar, dove il titolo mondiale è stato vinto da Verstappen non nella gara ufficiale della domenica ma nella Sprint. Altra proposta sarebbe quella di introdurre uno sponsor che provvederebbe a pagare un premio, stimato di circa un milione di dollari, al vincitore della mini gara, dando così un maggiore input ai piloti per spingere quanto più possibile.
La proposta che sembrerebbe attualmente la più fattibile prende ispirazione dalle categorie propedeutiche, le formule minori. Prevederebbe un formato con griglia di partenza invertita totalmente o solamente per i primi dieci, andando ad aumentare l’attività in pista e dunque lo spettacolo di cui la Formula 1 è alla disperata ricerca. Le posizioni potrebbero essere decise secondo due diversi criteri. In base all’ordine inverso del campionato oppure con un nuovo format di qualificazione che spinga comunque i piloti a dare il massimo per raggiungere la pole position e dunque il miglior tempo sul giro secco.
Come ogni novità introdotta in Formula 1, diverse sono le scuole di pensiero in merito. C’è chi è più favorevole ad un cambiamento radicale, a lievi modifiche che non vadano ad intaccare lo spirito originale della categoria oppure chi vorrebbe addirittura abolirle. Il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha confermato di non essere d’accordo con l’attuale format: “Bisogna aggiungere un pò di rischio. Okay dare una griglia invertita con la top ten o qualcosa del genere, ma devono anche mettere in palio abbastanza punti, altrimenti non vale la pena per i piloti provarci davvero”.
Più conservatore è Toto Wolff, team principal della Mercedes: “Preferirei non farle proprio le gare sprint piuttosto che fare certi cambiamenti. Soprattutto con le gare a griglia inversa andiamo verso le formule minori. Adesso lo sport segue l’intrattenimento, mentre dovrebbe essere l’esatto opposto. L’intrattenimento dovrebbe seguire lo sport. Preferirei, secondo la mia opinione, di non rendere artificiale l’attività in pista. Tutti i team insieme a Stefano Domenicali [CEO della F1] devono pensare solamente a cosa sia meglio”.