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Il Gran Premio d'Australia 2014 si è concluso in maniera molto controversa per Daniel Ricciardo, che dopo aver tagliato il traguardo in seconda posizione è poi stato squalificato per aver superato il limite del consumo imposto dal regolamento.
La squadra ha fatto appello alla FIA per risolvere la questione, quindi nei giorni a venire sapremo se il risultato colto dalla Red Bull potrà o meno tornare ad essere considerato valido.
Lontano dai tracciati della F1 però, in occasione del GP di Melbourne, la squadra di Milton Keynes ha organizzato, con la collaborazione della Forza Aerea locale, la RAAF (Royal Australian Air Force), una sfida che da sempre intreccia gli universi di due mondi distanti: ovvero quello automobilistico e quello aeronautico.
La gara di accelerazione si è svolta sulla pista di una base aerea australiana nei pressi di Melbourne. Per l'occasione Ricciardo si è messo al volante della monoposto 2013 per un testa a testa con l'F -18 Hornet, caccia-bombardiere della McDonnell Douglas, società poi acquisita dalla Boeing.
Al 'semaforo del via' la più leggera Formula 1 è scatta ovviamente in testa, dimostrando di essere più veloce in accelerazione da ferma. Di fatto l'auto poteva contare, oltre al buon rapporto tra peso e potenza, sull'aderenza al suolo, mentre l'aereo perde la stessa passata una certa velocità a causa della portanza che le semiali generano per farlo sollevare in volo.
La partenza del jet, è stata meno fulminea a causa del peso dello stesso, ma è stata una 'lentezza' di breve durata. L'F-18 Hornet ha presto ripreso terreno fino a superare di un soffio la monoposto al distacco delle ruote dal suolo. Il confronto, alla fine, può essere definito 'pari merito', oltre ad essersi dimostrata una lotta tra titani.