Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Dopo quattordici vittorie consecutive nella stagione 2023 di Formula 1, la Red Bull nel Gran Premio di Singapore potrebbe doversi accontentare di una posizione di rincalzo? È la domanda che sorge spontanea dopo la seconda sessione di prove libere a Marina Bay, l’unica indicativa perché si svolge nelle stesse condizioni di qualifica e gara. Sergio Perez e Max Verstappen non sono andati oltre la settima e l’ottava posizione, rispettivamente. Ma più che i tempi, sono le sensazioni dei piloti a lanciare un piccolo campanello d’allarme.
Con un assetto più “morbido” per attutire meglio le asperità del circuito cittadino di Singapore, la RB19 è sembrata scomposta, con un retrotreno instabile. Questo su una pista che, per stessa ammissione del team principal della Red Bull, Christian Horner, con le sue curve a 90° non si sposa al meglio con le caratteristiche della RB19. Il contributo della simulazione da remoto potrebbe rivelarsi fondamentale per trovare la quadra giusta dopo un venerdì decisamente sottotono rispetto alla solita forma della scuderia di Milton Keynes.
I dati sul passo gara con Perez sono più incoraggianti di quanto visto nelle simulazioni di qualifica, ma è pur vero che su una pista come quella di Singapore la lotta sul giro secco del sabato conta più che su un tracciato convenzionale. E se a Montecarlo Max Verstappen è riuscito per un soffio a fare meglio di Fernando Alonso, ipotecando così la vittoria della gara, a Singapore la concorrenza in questo senso pare serrata, a cominciare dalla seconda forza di Monza.
A brillare sotto i riflettori di Marina Bay, infatti, è stata la Ferrari, che sembra davvero aver appreso molto dai sacrifici fatti a Zandvoort per preparare al meglio il resto della stagione. La configurazione ad alto carico a Singapore è stata promossa, e sia Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno mostrato prestazioni decisamente incoraggianti, in particolare sul giro secco. Ma sul passo gara c’è qualcuno che ha fatto meglio rispetto alla Rossa.
Parliamo di Fernando Alonso, ancora una volta nettamente più competitivo del compagno di squadra in Aston Martin, Lance Stroll, e autore di una simulazione di long run degna di nota. La qualifica non è il punto forte del due volte campione del mondo, ma la possibilità di ottenere punti pesanti sembra tutt’altro che remota. Così come si può ipotizzare anche un ruolo nella mischia della Mercedes, dopo il weekend di gara non semplice a Monza.
Con uno schieramento così compatto, anche il più piccolo fattore può fare la differenza. E un apporto interessante, in questo contesto, lo può dare anche il pilota. A patto che abbia il giusto feeling con la monoposto, cosa che è mancata a Verstappen in questo venerdì. Solo un suo errore o uno del team possono consegnare la vittoria a qualcun altro. E la mancanza di forma mostrata nel venerdì di Singapore rappresenta una debolezza che va corretta rapidamente, per una scuderia che in questa stagione ha avuto ben poco da rivedere in corsa. È ancora presto per affermarlo con certezza, ma la sensazione è che Singapore potrebbe davvero rappresentare la chance migliore per vedere un vincitore diverso dal solito.