Formula 1: la minaccia per Antonio Giovinazzi si chiama Colton Herta

Formula 1: la minaccia per Antonio Giovinazzi si chiama Colton Herta
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Antonio Giovinazzi potrebbe vedersi sfilare il sedile in Alfa Romeo da una promessa a stelle e strisce, Colton Herta. Ecco chi è e come potrebbe ottenere la superlicenza
20 ottobre 2021

La posizione di Antonio Giovinazzi, con il passare del tempo, si fa sempre più precaria. Antonio lo ha detto più di una volta, preferisce pensare al qui e all’ora, anziché concentrarsi su un futuro che appare assai nebuloso. Perché dietro al gioco della sedia, anzi del sedile, in Alfa Romeo, c’è molto di più della scelta di un pilota. Voci sempre più insistenti parlano di un accordo imminente tra la famiglia Andretti e Sauber per la cessione del team, ora di proprietà di Longbow Finance. RaceFans, qualche giorno fa, aveva parlato della volontà da parte di Michael Andretti, figlio di Mario, di acquisire l'80% della scuderia. Si ipotizzava addirittura un annuncio ad Austin, ma pare che i tempi si siano leggermente allungati. 

Il dietro le quinte di casa Alfa Romeo ancora Sauber è turbolento. E, dietro alla facciata tricolore di Alfa Romeo, il cuore della scuderia è tutt’altro. L’accordo di partnership con la casa del Biscione, peraltro, è sì stato rinnovato su base pluriennale, ma con delle revisioni annuali in base alla performance della scuderia. Un equilibrio dedicato, nel contesto di un’ingerenza sempre minore da parte di Ferrari, che continua ad essere partner tecnico del team di Hinwil, ma non ha più potere decisionale sul secondo sedile. E Frédéric Vasseur, che non definiremmo esattamente un estimatore di Giovinazzi, ha problemi più grandi rispetto alla scelta del pilota per affiancare Valtteri Bottas.

Servono capitali nuovi, che inizialmente sembravano poter arrivare con l'ingaggio di Guanyu Zhou. Che, però, ha voluto troppo - leggi: un contratto pluriennale - e non è riuscito a stringere nulla. La cessione dell'80% del team alla famiglia Andretti darebbe una grossa mano per il futuro traballante della Sauber, ma potrebbe essere il colpo finale per Giovinazzi. Antonio potrebbe vedersi costretto a cedere il posto a Colton Herta, 21 anni, figlio d’arte, nonché – anzi, soprattutto - dotato di un passaporto che fa gola anche a Liberty Media.

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Colton è americano come l’americana proprietà della F1, che vedrebbe sicuramente di buon grado il ritorno di un pilota statunitense nel Circus, in una stagione in cui gli USA torneranno a ospitare due GP. Proprio come l'Italia, che, però, vede allontanarsi la possibilità di schierare un suo alfiere nella doppietta d'altri tempi Imola-Monza prevista per il calendario 2022. Herta è stato non solo il primo pilota nato negli anni Duemila a partecipare a una gara di IndyCar, ma è anche diventato il più giovane nella storia della categoria a vincere una corsa, a soli 18 anni. Un talento precoce, che sembrerebbe pronto al prestigioso salto verso la Formula 1. 

C'è un nodo da sciogliere, però: quello della superlicenza. Al momento, Colton ha 32 dei 40 punti necessari per ottenerla, e il metodo più semplice per farlo - partecipare più volte alle FP1, cogliendo un punto per ciascuna apparizione - non gli consentirebbe di schierarsi in Bahrain nel 2022. In suo soccorso potrebbero arrivare le modifiche alle normative sulla superlicenza perfezionate a causa dell'emergenza COVID. Ad oggi, un pilota può ricevere la superlicenza anche con 30 punti, qualora riesca a dimostrare di non aver ottenuto alcune lunghezze per cause di forza maggiore. Un cavillo che si potrebbe applicare per il secondo posto in classifica colto da Herta nel 2018 in IndyLights. Gli sarebbe valso 12 punti, se il numero di vetture iscritte non fosse stato inferiore al minimo richiesto dalla FIA.  

Vista l'influenza del nome Andretti nel mondo del motorsport, e l'appetibilità che la F1 guadagnerebbe sul mercato locale nel caso in cui torni in azione un pilota statunitense nel Circus, viene da pensare che una soluzione possa essere trovata senza troppi intoppi. In questo scenario, verrebbero accontentate più parti. La Sauber potrebbe dormire sonni tranquilli, con finanze più solide. La famiglia Andretti tornerebbe in pompa magna in F1, categoria di cui il patriarca Mario fu campione del mondo, nel 1978. E Herta avrebbe una chance di farsi conoscere anche da questa parte dell'Oceano Atlantico. Tutto è bene quello che finisce bene, insomma. A parte per Giovinazzi.

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