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“Non firmerei per un secondo posto in Bahrain”, aveva detto Mattia Binotto pochi giorni fa. E i tifosi della Ferrari hanno solo una domanda, in questo momento. La Rossa può davvero ambire alla vittoria nel GP del Bahrain, la prima gara della stagione 2021 di Formula 1? Per capirlo, bisogna analizzare la vivace seconda sessione di prove libere del venerdì. L’unica indicativa, visto che si disputa nelle stesse condizioni di qualifiche e gara.
La Ferrari ha fatto il bis di quanto mostrato nei test, scendendo in pista sin da subito con una monoposto ben bilanciata e capace di rispondere alle esigenze di lavoro con una certa puntualità. Un ulteriore segno, questo, di un progetto nato sotto una buona stella, a cominciare dalla power unit, che, stando a Mattia Binotto, ha recuperato il deficit prestazionale rispetto alla concorrenza. E che il propulsore Ferrari sia competitivo lo dimostra lo slancio dei team clienti, Alfa Romeo e Haas, capaci di portarsi nella top ten. Un salto in avanti notevole, cui ha contribuito il motore "Superfast".
La Ferrari, dati alla mano, è molto efficace nel secondo settore, il più guidato, con curve lente. E sembra che la F1-75 sia decisamente a suo agio nell’affrontare i cambi di direzione meno rapidi, i più ostici con le nuove monoposto, pesanti, rigide e con un’altezza da terra assai ridotta. Un’ottima notizia per Leclerc e Sainz, che indubbiamente si trovano alle prese con una vettura tutt’altro che nervosa, a differenza della bizzosa Mercedes W13, ancora in preda al porpoising.
La Mercedes, viste le difficoltà di oggi, sembra essere fuori dai giochi per le posizioni più calde dello schieramento. La vera avversaria della Ferrari, in questo inizio di stagione, è una Red Bull a una punta sola, visto che Max Verstappen, fiero campione del mondo in carica, la carica la suona in solitaria, mentre Perez resta più defilato. E i distacchi tra Leclerc e Verstappen rimangono estremamente ridotti, quantomeno sul giro secco. Sul passo gara i raffronti sono meno chiari, visto che Leclerc è stato ostacolato da Yuki Tsunoda all'inizio della sua simulazione. Verstappen, dal canto suo, ha mostrato un ritmo sontuoso, nel suo long run.
Con un gap così contenuto, potrebbero essere i piloti a fare la differenza, con uno stile di guida sapiente nell’interpretare monoposto che richiedono un adeguamento della frenata. E sul circuito su cui colse la prima pole position in carriera, nel 2019, Leclerc potrebbe avere una chance molto grande di ritrovarsi quantomeno in prima fila domenica. D’altronde, la Ferrari, per bocca del suo numero uno, non è venuta a Sakhir per essere seconda. Verstappen permettendo.