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Il doppio sensore al pacco batterie della Ferrari? E' solo l'ultimo anello di una catena che in questa stagione ha visto la FIA controllare assiduamente la vettura italiana. Che sia tutto in regola lo dicono i commissari dopo le verifiche, per cui il problema non si pone. Ma che ci sia attenzione su cosa faccia la Ferrari è fuor di dubbio. Un po' perché con Marchionne la filosofia del "spingiamoci al limite del regolamento" è stata presa in parola, ma proprio perché al limite, la federazione vuole vederci chiaro.
Certo, non è tutta farina del sacco dei commissari tecnici, qualcuno può aver indicato...casualmente alcune cose, fatto sta che su cosa controllino alla Ferrari si sa tutto o quasi, mentre sui controlli a Mercedes o Red Bull si sa poco o niente. Fuga di voci? Può essere, ma perché avere la Ferrari nel mirino visto che una vittoria del team italiano dà prestigio e risonanza mondiale alla F.1? Interessi in gioco, senza dubbio.
Ma intanto fra volanti controllati con le mappature, fatti cambiare anche sullo schieramento di partenza in alcuni casi, specchietti retrovisori posizionati sull'Halo prima approvati e poi fatti modificare, doppi sensori sulle batterie e altro ancora, fatto sta che attorno alla SF71H si è scatenata una attenzione mediatica che ha fatto dire a Maurizio Arrivabene: "Sorpreso che si sia saputo, importante che non ci siano fughe di notizie verso i nostri avversari perché sarebbe una grave violazione".
Sarebbe il caso ci fosse chiarezza e trasparenza, oltre a quella già in atto, per cui giusto tenere sotto mirino la Ferrari ma tutti sullo stesso piano sarebbe meglio
Ecco, che la FIA faccia i controlli è giusto e sacrosanto, che si debba sapere per vie traverse no. Sarebbe il caso ci fosse chiarezza e trasparenza, oltre a quella già in atto (a fine prove viene diffuso un elenco di cosa è stato controllato a tutte le monoposto), per cui giusto tenere sotto mirino la Ferrari (ma se la beccano che fanno? La squalificano?) ma tutti sullo stesso piano sarebbe meglio.
Disegno: Gabriele Pirovano