Formula 1: la Ferrari deve cominciare a guardarsi alle spalle

Formula 1: la Ferrari deve cominciare a guardarsi alle spalle
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La classifica costruttori e il ritmo in gara in Olanda lo dimostrano: la Ferrari deve cominciare a guardarsi le spalle da una Mercedes in crescita
4 settembre 2022

Quattro gare fa, Max Verstappen godeva di un vantaggio di 38 punti su Charles Leclerc. Oggi le lunghezze sono diventate 109, una distanza sostanzialmente ormai incolmabile. Ma più che guardarsi avanti, la Ferrari farebbe bene a volgere indietro lo sguardo, visto che la Mercedes, dopo il GP d’Olanda, si trova a 30 punti di distacco dalla scuderia di Maranello. E sarebbero stati pure meno se il muretto della Mercedes avesse fatto tesoro della lezione di Abu Dhabi, equipaggiando Lewis Hamilton con delle rosse fresche per la ripartenza dopo il regime di Safety Car.

Il terzo posto di Charles Leclerc, fino a pochi GP fa, avrebbe rappresentato una delusione. Oggi è stato oro colato, visto che la F1-75 si è dimostrata deficitaria sul passo gara rispetto alla Red Bull. Soprattutto con le medie, compound con cui Leclerc, il più veloce dei due piloti della Rossa, accusava un deficit che arrivava a cinque decimi al giro. E il suo rendimento insufficiente con le hard sta diventando una tendenza ricorrente. Questo di concerto con una Mercedes che è sembrata molto veloce, soprattutto con le bianche, mescola con cui sia Russell che Hamilton si sono distinti. Due indizi - Spa e Zandvoort - costituiscono una prova del fatto che la famigerata TD39 ha alterato i valori in campo. 

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La Ferrari è stata ancora una volta poco precisa nelle soste, incappando in un pit stop disastroso con Carlos Sainz. Lo spagnolo è stato richiamato all’ultimo per coprirsi le spalle su Hamilton, ma la chiamata è stata così attardata da mandare in confusione i meccanici. La mancanza della gomma posteriore sinistra si è tradotta in una sosta da 12,7 secondi. Decisamente troppo per non compromettere la gara dello spagnolo. Ma la verità è che c’è una mancanza ben più sostanziale alla base.

Fino a poco tempo fa, la F1-75 era abbastanza competitiva da poter fare la differenza senza errori nelle strategie e nelle soste. Oggi, al netto di tutto questo, la Rossa non aveva il passo per costituire una minaccia nei confronti di Verstappen e della Red Bull, una coppia ormai sostanzialmente inarrestabile. E Monza, vista la verve sul dritto della RB18, rischia di essere una passeggiata in salute per l’uomo che veleggia verso il secondo titolo mondiale della sua carriera. La Ferrari, poi, deve sperare che la Mercedes non migliori in qualifica. Altrimenti potrebbe costituire una minaccia maggiore.

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