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Motorsport e pandemia. Dopo l'epidemia di Covid19, anche la F.1 è corsa ai ripari imponendo una bolla di separazione fra i team e il personale che lavora nel circus. Il problema è stato risolto a livello generale con una limitazione di accessi in sala stampa, percorsi separati fra team, piloti e servizi vari oltre che con una serie di tamponi PCR di controllo ogni 48 ore prima diventati 72 poi. Adesso la MotoGP ha annunciato che dal primo GP della stagione, in Qatar, non ci sarà più nessuna bolla di separazione e quindi si torna all'antico. Per contro, da nostre informazioni, la F.1 invece continuerà con questo regime di controllo e limitazioni almeno fino al GP di Barcellona, metà maggio.
Fino a quella data sono stati confermati tutti i protocolli attuali, ovvero accesso con tampone e green pass, divieto visite nei motor home dei team da parte di giornalisti e fotografi, ad eccezione di quelli autorizzati e facenti parte del team. Si sta discutendo, inoltre, dell'obbligo di vaccinazione per tutti coloro che devono entrare nel paddock, cosa già prevista nella scorsa stagione ad Abu Dhabi che lo aveva imposto e a quanto pare questo protocollo dovrebbe essere adottato per tutto il campionato, alleggerendo i controlli con i tamponi, che sarebbero quindi più limitati rispetto al passato.
Vedremo come evolve la situazione, di certo se la data del GP di Barcellona (22 maggio) sette giorni prima del GP di Montecarlo, viene confermata, di fatto anche Imola e il GP relativo (fine aprile) verrebbe limitato negli accessi e nelle strutture. Cosa accadrà in MotoGP in Qatar potrebbe dare una svolta anche al circus: se la situazione dovesse essere sotto controllo, ci si augura in un allentamento delle procedure anche in F.1. Se invece dovesse andare peggio, probabilmente anche la stagione F.1 (e delle altre categorie) potrebbe subirne un contrappasso.