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Sin dagli albori delle competizioni a motore, i carburanti sono sempre stati oggetto di studio e di ricerca per massimizzare le performance dei propulsori. Agli inizi, si sperimentavano benzine e miscele di varia natura, che spesso e volentieri – sopratutto quando i motori erano posti all'anteriore – finivano con l'intossicare i malcapitati piloti. Col prosieguo del tempo e della tecnologia, si è andati affinando le proprie conoscenze tecniche nel campo, arrivando a carburanti con impressionanti numeri di ottani, in grado di non sovraccaricare troppo il motore pur sfruttandolo al limite.
Nel corso degli anni, le maglie regolamentari si sono ristrette: i controlli sulle benzine vengono effettuati ad ogni Gran Premio dagli uomini FIA, i quali verificano che i dettami imposti siano rispettati alla regola, pena pesanti sanzioni ai team. Nella giornata del venerdì, infatti, i commissari verificano la composizione chimica dei carburanti, prelevandoli dalle singole vetture, le quali devono conservarne un quantitativo minimo all'interno del serbatoio. I fusti di carburante vengono trasportati nella massima sicurezza, in primis per non comprometterne la stabilità chimica, e in secondo luogo anche per evitare possibili alterazioni che andrebbero a intaccare l'integrità regolamentare del combustibile.
Chi, nel mondo delle competizioni ha scritto pagine importanti è Shell. In collaborazione con Ferrari, la compagnia anglobelga ha conquistato 10 titoli nel mondiale piloti e ben 12 in quello costruttori. Ancora oggi, in partnership stretta con il team di Maranello, Shell si avvale di un laboratorio mobile composto da due chimici, i quali hanno come compito quello di seguire la scuderia di Raikkonen e Vettel in ogni Gran Premio, al fine di verificare che le benzine impiegate dalle rosse lavorino al meglio.
Di conseguenza, tutto il know-how appreso sui tracciati di gara viene esportato a tutti i livelli produttivi, sino ad arrivare alla pompa del benzinaio di paese. Tempo fa, fu la compagnia anglobelga ad introdurre sul mercato la celeberrima V-Power, sino ad arrivare all'ultimo ritrovato, l'Helix Ultra.