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L'aggiunta di Imola al calendario rivisto della stagione 2020 di Formula 1 diventa un'eventualità sempre più concreta. All'Autodromo Enzo e Dino Ferrari è infatti atteso l'arrivo del direttore di gara della F1, Michael Masi, per un sopralluogo. La pista di Imola ha già dalla sua l'omologazione di Grado 1 della FIA, necessaria per ospitare un GP di Formula 1, e infatti l'ispezione di Masi non interesserà il tracciato in sé. Sarà invece valutata la possibilità di dare vita alle cosiddette "bolle" per evitare i contagi da COVID-19 da un lato ed evitare assembramenti di tifosi fuori dalla pista dall'altro.
E se il sopralluogo di Masi andasse bene, Imola si avvicinerebbe ancora di più al sogno Formula 1. Il ritorno del Circus ad Imola dopo un'assenza di 14 anni - l'ultima gara, vinta da Michael Schumacher, risale al 2006 - potrebbe avvenire nel mese di ottobre. La difficoltà logistiche di organizzare GP extraeuropei rendono necessaria la presenza in calendario di altre gare nel nostro continente per arrivare alle 16-17 corse auspicate da Liberty Media. Un numero che conta anche e soprattutto affinché i contratti televisivi non vengano meno.
E visto che la parte del calendario nelle Americhe è a forte rischio per la situazione COVID negli USA, in Messico e in Brasile - l'Autodromo Hermanos Rodriguez è addirittura impiegato come ospedale da campo - diventa fondamentale rimpinguare l'agenda in attesa della parte finale con la doppia gara in Bahrain e Abu Dhabi. Oltre ad Imola, potrebbero trovare una collocazione nel calendario anche Portimao ed Hockenheim. Una stagione dalla connotazione fortemente europea, insomma, con un calendario dal sapore quasi vintage, che riporta agli anni Novanta.