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La notizia, riportata dalla Gazzetta dello Sport, che la FIA sta studiando una sorta di "sala VAR" a Ginevra per facilitare il lavoro dei commissari e del direttore di gara di Formula 1 è stata accolta con un certo scetticismo da una parte del pubblico, che ritiene che si tratti di un ulteriore snaturamento di una categoria in divenire. In realtà, però, non si tratterebbe affatto di una rivoluzione. Già oggi, infatti, i commissari hanno a disposizione le immagini degli incidenti da diverse angolazioni per poterli giudicare.
A rigor di logica, non potrebbe essere altrimenti. Il paragone con il calcio non ha molto senso, visto che, nel caso della Formula 1, gli "arbitri" non possono essere presenti fisicamente a bordo pista. Nei casi in cui una certa angolazione non è immediatamente disponibile, al giorno d'oggi i commissari possono posticipare la decisione dopo la gara, mettendo sotto investigazione l'episodio e giudicandolo ex post. È quanto fu spiegato all'epoca della manovra di Max Verstappen ad Interlagos, dopo il ricorso da parte della Mercedes.
"Se i commissari avessero ritenuto che la telecamera rivolta verso la pista della macchina numero 33 (quella di Verstappen, ndr) fosse fondamentale per prendere una decisione, avrebbero semplicemente messo l'episodio sotto investigazione, deliberando dopo la gara, e avrebbero comunicato una decisione dopo aver visto il video. Non hanno invece ritenuto fosse necessario", si leggeva nella nota diffusa alla stampa per rispedire al mittente il ricorso da parte della scuderia di Brackley.
I video, insomma, sono già una parte fondamentale del processo decisionale in Formula 1. E allora, cosa cambierebbe? Al momento, il direttore di gara assolve una serie di funzioni molto diverse, dalla gestione della sicurezza in pista alle comunicazioni con i team. Come ha spiegato qualche giorno fa il segretario generale della FIA per il motorsport, Peter Bayer, tra le ipotesi al vaglio della FIA per il dopo Abu Dhabi figura anche lo "spacchettare" le responsabilità attualmente in capo a Michael Masi a persone diverse.
In quest'ottica, il "centro VAR" di Ginevra farebbe da tramite tra i commissari e i team, vagliando le richieste di questi ultimi prima di passarle a chi di dovere, e raccoglierebbe le comunicazioni radio. Lo scorso anno, gli incessanti scambi diretti tra Masi e il team principal - che dal 2022, lo ricordiamo, saranno vietati - non avevano fatto altro che generare ulteriore confusione. Ben vengano, allora, dei cambiamenti nel modus operandi che possano rendere più snelle e rapide le decisioni in pista, con buona pace dei puristi della Formula 1.