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Dopo anni passati a ben figurare nel mondiale sport e tra le GT, il costruttore di Gaydon tornerà a mostrare il propri logo su una vettura di F1. L'Aston Martin ha stretto una partnership con Red Bull, finalizzata alla realizzazione di una supersportiva stradale. La casa inglese, forte della fresca fornitura di propulsori di serie da parte di Mercedes per le proprie vetture, potrebbe essere il tramite per Red Bull per arrivare alle tanto anelate power unit di Stoccarda, vero oggetto del desiderio.
La storia di Aston Martin in Formula 1 si può riassumere davvero molto brevemente. Il costruttore inglese, nel 1958, aveva realizzato una vettura le cui prestazioni eguagliavano – o, addirittura, superavano – quelle della Maserati 250F con cui Fangio vinse il Mondiale. L'arrivo delle Cooper a motore posteriore, tuttavia, spinse i vertici della casa inglese a non schierare mai la DBR4. Nel 1960, adottata la nuova specifica costruttiva, Aston Martin schierò due monoposto, affidate a Roy Salvadori e Maurice Trintignant, senza tuttavia ottenere risultati di sorta e abbandonando il campionato dopo appena due apparizioni.
Indiscrezioni a parte, quello che è certo è che dopo una trattativa travagliata ed interrotta sul finire con Force India, Aston Martin ha rimesso piede in Formula 1.