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Peccato che il piatto forte, l’assegnazione del titolo mondiale, sia arrivato nella garetta sprint del sabato, l’antipasto del piatto principale che è la domenica. Altrimenti il terzo titolo mondiale di Verstappen avrebbe avuto un altro peso, anche alla luce della classifica che lo ha visto vincere con un margine ridotto su Oscar Piastri e Lando Norris, ovvero i due della McLaren che hanno fatto il salto più grande da inizio stagione.
E proprio Piastri, vincitore sabato, è salito sul secondo gradino del podio con una gara grintosa e pulita e il fatto che Verstappen abbia dovuto sudare, nel vero senso della parola, per mantenere il minimo margine di vantaggio, fa capire che forse succede qualcosa in F1, data anche l’attenzione maniacale sullo schieramento di partenza di Adrian Newey, il progettista della Red Bull iridata, sui particolari McLaren che ha copiato col solito disegno a mano che fa sullo schieramento.
Detto questo il GP del Qatar è stato il festival dei pit stop e delle penalizzazioni per i track limits che hanno colpito in maniera particolare Perez, finito 10 dopo averne presi 3 di penalty, poi Gasly e compagnia bella. I tanti pit sono dovuti alla decisione della FIA di limitare a un massimo di 18 giri l’uso di un treno di gomme, perché coi cordoli taglienti, Pirelli non garantiva la tenuta dello pneumatico per tutta la durata prevista. E questo ha imposto strategie con tre soste.
In questa corsa sono però accaduti due fatti notevoli. Il primo, Sainz con la Ferrari non è partito a causa della rottura della gomma del serbatoio benzina, un guasto rarissimo anzi unico, che ha impedito allo spagnolo di partire per la gara. Ma sarebbe cambiato poco come risultato visto che Leclerc, con l’altra rossa, non è andato oltre la 5 posizione solo grazie ai problemi di Alonso che fra il pacco batterie bollente sotto al sedile e qualche uscita di troppo, ha dovuto cedere il passo.
Il secondo fatto, ma eclatante, il botto alla prima curva fra Hamilton e Russell con il primo che si è trovato con sospensione e gomma rotta nella sabbia, mentre il secondo ha potuto riprendere dopo una lunga sosta ai box e recuperare, grazie anche alla safety car per rimuovere la Mercedes di Lewis. La sua corsa e il quarto posto finale, sono da incorniciare e fa capire come la Mercedes qui abbia buttato una buona occasione di fare bene, ma ha evidenziato come i rapporti fra i due, esasperati nelle ultime corse, stiano arrivando a un punto di rottura. Stavolta, dovendo dare delle colpe, Hamilton può farsi carico della parte principale perché Russell, con Vertappen all’interno, non poteva andare da nessuna parte e si è trovato in mezzo nel panino col disastro conseguente.
Sul resto, ormai, poco da dire. Ogni corsa sarà occasione di rivincite per chi potrà prenderle e di test per il futuro per chi potrà permetterselo. Di certo vedere due McLaren ancora a podio con Piastri che si dimostra come uno dei top driver nonostante le poche gare, apre spiragli e interesse sul futuro della categoria con qualche colpo di scena in arrivo, ma questa è un’altra storia…