Formula 1: il bello e il brutto del GP di Russia 2017

Formula 1: il bello e il brutto del GP di Russia 2017
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I top e i flop del Gran Premio di Russia 2017 secondo il nostro Paolo Ciccarone
30 aprile 2017

IL BELLO

Bottas. Ci ha impiegato 81 gare prima di vincere però questa è la gara di svolta della carriera perché dopo la pole in Bahrain ha dimostrato di reggere la pressione con un mastino come Vettel alle spalle, quindi il contratto con la Mercedes può considerarsi rinnovato.

Vettel. Quando guida così c'è poco da dire, un mastino, peccato la fase iniziale a rilento, quasi a risparmiare gomme e benzina, poi il finale di grinta, sembra tornato ai tempi della Red Bull forse perché Ferrari gli ha fatto una Red Bull su misura dipinta di rosso

Raikkonen. Stupendo il team radio, Bottas davanti? E come ci è finito? Era lì dalla partenza Kimi. Ah beh allora... Ecco, uno che impiega 34 giri per capire chi è davanti perché impegnato nelle sue cose è da applausi.

Verstappen. Partenza tranquilla, gara intelligente, oltre che veloce dimostra di saper usare la capoccia evitando casini in partenza e adeguandosi a quello che ha per le mani. Continua a crescere bene, avesse la macchina...

Perez. Il suo cruccio? Aver dipinto anche il casco di rosa, proprio non gli è andata giù, però dimostra sostanza, peccato abbia sprecato le occasioni McLaren e Ferrari a suo tempo, avrebbe fatto meglio, sta maturando quando il meglio è passato...

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IL BRUTTO

Hamilton. Dove fosse e a cosa pensava, non si sa. Sotto tono tutto il week end, non ne è venuto fuori, quando ha la testa così vede fantasmi dappertutto e non rende. Anzi, si incasina ancora di più. E pensare che ha tre mondiali alle spalle.

Honda. Ennesima figuraccia in mondo visione, Alonso fermo prima del via, rotture a profusione. Hanno rilevato la Sauber, ben felice di mollare i debiti ai nipponici, ma la presunzione che il problema sia solo la McLaren è forse un po' troppa.

Palmer-Grosjean. Al di là di chi ha sbagliato, la prima curva non è autoscontro, non lo hanno capito ancora e il risultato è bello che evidente con una bella doppia frittata in 200 metri di corsa.

Commissari. A Monza hanno impiegato meno di un giro e mezzo per sgombrare sette macchine incidentate alla prima chicane, qui per toglierne due e spostarle di 30 metri hanno impiegato 4 giri di safety car, hanno annullato una partenza per rimuovere la McLaren di Alonso. Ci sarà pure Putin a metterci i rubli, ma la competenza non si compra.

Ricciardo. Non è colpa sua, ma vederlo annaspare così con una macchina fotocopia lontana di quella vincitrice del passato è un peccato. A volte dà l'impressione di pensare al futuro, non sempre roseo e con qualche porta chiusa e questo lo avvilisce.

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