Formula 1: il bello e il brutto del Gp di Gran Bretagna 2016

Formula 1: il bello e il brutto del Gp di Gran Bretagna 2016
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I top e i flop del Gran Premio di Gran Bretagna secondo il nostro inviato a Silverstone, Paolo Ciccarone
10 luglio 2016

IL BELLO

Il pubblico. Numeroso, tifoso e colorato, al di là delle condizioni meteo, davvero bello vedere un autodromo pieno così, solo alla vigilia hanno raccolto oltre 200 mila spettatori paganti, la domenica ne sono arrivati altri 150 mila, quello che si dice un trionfo. Con prezzi abbordabili.

Hamilton. Sul bagnato ha dato spettacolo, specie quando ha tirato una staccata alla safety car perché si era rotto le balle di stare in scia a far niente. Sulla pista di casa ha dato lezione di guida a tutti, anche nei fuoripista fatti con classe.

Alonso. Col ferro da stiro che si ritrova ha dato spettacolo, ha lottato e ha il secondo giro più veloce della gara poco dietro a Rosberg. Uno che non molla e poi se la ride. Prima del via era in fila con Bottas nel bagno della direzione gara, in attesa che Button finisse i suoi bisogni, e scherzando dice:”hai visto le foto sui giornali? Piaciute vero? Eh eh eh”. Si riferiva ai baci appassionati con Linda, la ex di Valentino Rossi…

Verstappen. Anche qui ha dato spettacolo, ha tenuto dietro Rosberg che ha un missile e un motore con 50 CV in più, oltre alla Red Bull che va c’è da dire che sa gestire le gomme meglio di Ricciardo. Un mastino che per ora resta umile e ubbidiente a papà, che però bazzica meno i box…

Perez. Zitto zitto tomo tomo strappa il rinnovo alla Force India, manda in crisi Raikkonen con la Ferrari che avrebbe voluto lui e vede il traguardo davanti a Hulkenberg. E non fa numeri senza parlare, strano conoscendolo…

Ericsson. Dopo la botta in prova si presenta in gara e va pure davanti al compagno Nasr, poi deve ritirarsi, ma ha dimostrato di avere i nervi saldi perché tirare una botta di quel genere in sesta piena contro le barriere, fa tremare i polsi a chi era seduto in tribuna, figurarsi a chi era in macchina…

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IL BRUTTO

Ferrari. Lenta sull’asciutto, imbarazzante sul bagnato, piloti per prati e vie di fuga lontani anni luce dalla testa. Oltre un minuto di distacco, con i cambi che cedono (materiali, secondo Arrivabene, ma dopo sei mesi se ne accorgono ora?). Hanno perso per strada tutto quello di buono che avevano fatto in precedenza, su certe piste non ci sono, ma anche i piloti non sembrano il massimo, come dire che il campione lo fa la macchina…

Vettel. Ha sbagliato tutto quello che poteva, fra testacoda, uscite, nervosismo e incazzature col box col quinto cambio rotto, ha pure perso due punti sulla patente per aver spinto fuori Massa. Un week end da dimenticare.

Williams. Lentissimi rispetto a un anno prima, oltre due secondi di distacco dal vertice, assetti sbagliati, piloti nel pallone, vettura inguidabile. Via Patrick, (Head) han perso la testa… tecnica.

Renault. Sempre peggio, poche idee e confuse, gomme perse al pit stop, piloti inesistenti, dirigenza in affanno, motore spompato, se vogliono spendere soldi così tanto per far vedere una macchina gialla in giro, ci riescono benissimo, per fortuna Red Bull fa capire che su quel motore si può fare qualcosa di buono.

Sauber. Hanno venduto il pacco alla Tetra Pak, almeno sapranno confezionarla a dovere, tecnicamente è allo sbando, per giunta nell’incidente di Ericsson si stacca il volante, segno che qualcosa non va a tutti i livelli. E pensare che sono svizzeri, dovrebbero essere precisini…

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