Formula 1, il bello e il brutto del GP d'Australia 2017

Formula 1, il bello e il brutto del GP d'Australia 2017
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I promossi e i bocciati della prima gara del mondiale 2017 di Formula 1, il Gran Premio d'Australia
26 marzo 2017

IL BELLO

Ferrari. Zitti zitti hanno lavorato bene, fatto gruppo e portato avanti il meglio dei concetti che avevano in testa. E' il successo di una Ferrari operaia senza acuti ma anche senza negatività. Nel cambio di regole, al contrario dei decenni precedenti, non hanno sbagliato nulla alla faccia dei tanti che le davano contro e delle voci, interne, di cose che non andavano. Non vinceranno il mondiale, ma son partiti benissimo.

Vettel. Quando è nelle condizioni giuste è imbattibile. Se la macchina lo assiste è da mondiale, se deve tirare fuori qualcosa sgomitando, come l'anno scorso, si perde. La speranza che la rossa sia sempre così.

Giovinazzi. Non ha sbagliato nulla, perfetto, carattere talento e intelligenza. Ora speriamo non lo brucino e gli diano la possibilità di correre.

Hamilton. E' sempre lo squalo di prima, uno che quando perde si incavola, quindi siamo sicuri che ci darà dentro fino alla noia, e se la Mercedes non sarà competitiva, il sogno rosso potrebbe concretizzarsi in un futuro molto prossimo.

Melbourne. E' sempre una gran festa, la pista non ha senso ma il contorno è unico qui ci sarebbero da fare tre gran premi alla volta per come si mangia si vive e ci si gode la vita.

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IL BRUTTO

Regolamenti. E' successo quello che si temeva, macchine in fila indiana a distacchi siderali e senza lotte, se sei vicino a chi ti precede perdi carico e non passi (vedi Hamilton su Verstappen) spettacolo noioso e da pennica, salvato solo dalla vittoria Ferrari per noi italiani, per il resto una delusione annunciata, segno di gente che decide e non sa cosa.

Stroll. Ha pagato peggio di altri il debutto, la nomea di pilota ricco e pagante lo accompagnerà a lungo ed è un peccato perché da esordiente ha tutto il diritto di sbagliare (posto in griglia, uscite di pista e altro) ma a lui non perdonano nulla.

Red Bull. Non solo motore Renault poco potente (sono tornati a particolari dell'anno scorso) ma anche macchina critica che non pare al meglio, vedi Ricciardo fermo in pista prima del via, col distacco visto alla prima gara o rientrano al volo nei top oppure sarà una stagione da dimenticare.

Honda. Grazie a San Fernando Alonso erano in zona punti e non sanno manco perché, ma oltre al motore la squadra ha qualcosa di altro che non funziona, vedi sospensione di Alonso che ha ceduto, quello che è certo è che dopo 3 anni di F1 ora i giapponesi non hanno scuse, o svoltano rapidamente oppure meglio che spariscano facendo perdere le tracce della loro supponenza e arroganza.

Haas. Due ritiri per rotture meccaniche, il V6 Ferrari che vola sulla rossa a loro si rompe, qualcosa non torna ed è un peccato perchè Dallara ha fatto una bella macchina (e la sua mano si vede anche sulla Ferrari...).

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